“La Cisl considera sbagliato ricorrere allo sciopero generale e radicalizzare il conflitto in un momento tanto delicato per il Paese, ancora impegnato ad affrontare una pandemia che non molla la presa e teso a consolidare i segnali positivi di una ripresa economica e produttiva che necessita di uno sforzo comune per essere resa strutturale”.
Lo sostiene il Segretario Generale Cisl Luigi Sbarra in una nota stampa in cui spiega le motivazioni per cui la Cisl non intende aderire allo sciopero di venerdì 10 dicembre convocato da Cgil e Uil, insieme ad altre sigle sindacali.
“Tanto più considerati i rilevanti passi avanti fatti nell'ultimo mese sui contenuti della legge di bilancio – prosegue Sbarra - Risultati che valutiamo in modo positivo e che garantiscono avanzamenti su riduzione delle tasse ai lavoratori e pensionati, risorse per gli ammortizzatori sociali e contratti di espansione, maggiori stanziamenti per la sanità, importanti risorse per non autosufficienza, pubblico impiego, assegno unico per i figli, uniti all' impegno forte assunto dal Governo di aprire al più presto un confronto con il sindacato sulle rigidità della Legge Fornero e di accelerare la riforma fiscale”.
“La manovra di oggi è molto diversa e migliore di quella di un mese fa: merito di una mobilitazione sindacale intransigente, responsabile e costruttiva, che ha puntato a riallacciare i fili dell’interlocuzione senza conflitti sterili”.
I risultati sono arrivati sulla via del dialogo e del confronto ed è “su questa via che la Cisl intende proseguire, in una fase decisiva per il futuro del nostro Paese, rinsaldando il dialogo sociale – sottolinea ancora il Segretario Generale Cisl - per ottenere nuovi avanzamenti e continuando ad esercitare pressione sul Parlamento per migliorare ulteriormente la Manovra e la politica di sviluppo su lavoro e pensioni, politiche industriali e scuola, sostegno al reddito e caro-bollette, per assicurare nuove e maggiori opportunità ai nostri giovani.
Per arrivare a traguardi concreti e duraturi non serve incendiare lo scontro in modo generalizzato: rischiamo di spezzare i rapporti sociali e industriali trasformando i luoghi di lavoro in campi di battaglia. Quello che serve oggi – conclude il Segretario Generale della Cisl - è l’esatto opposto: coesione, responsabilità e partecipazione sociale”.
di MARIA SQUILLARO