ALTRI TRE LICEI SI AGGIUNGONO AGLI OLTRE 30 GIA’ OCCUPATI DA DIVERSI GIORNI
Non si placa la protesta degli studenti nei licei della Capitale. Anche questa mattina altri tre istituti scolastici: il classico Augusto di via Gela, zona Appio Tuscolano, il Montale, classico e linguistico di Bravetta si sono aggiunti alla lista degli oltre 30 occupati da alcune settimane dagli studenti. Momenti di tensione si sono vissuti al classico Plauto di via Renzini a Spinaceto, Roma sud dove due attivisti sono stati portati via dalla polizia intervenuta per placare la manifestazione.
"Un forte atto di protesta - fanno sapere gli occupanti dell'Augusto - rivolto a un sistema scolastico che necessita un cambiamento.
Gli studenti sono consapevoli del peso e dell’importanza di tale gesto e si impegneranno a mantenere un comportamento corretto nel rispetto delle norme anti Covid-19. Nella scuola autogestita non sarà consentito consumare alcolici o droghe e verrà garantita la sicurezza degli studenti per mezzo di un servizio d’ordine volontario".
Tra le richieste avanzate "che a scuola siano resi fruibili gli spazi di socialità, l'aula di musica, l'auletta autogestita, la biblioteca e che si aggiustino i bagni rotti e i termosifoni. Chiediamo uno sportello d'ascolto più efficiente, per contrastare tutti quei disturbi psicologici esponenzialmente aumentati tra i giovani dopo due anni di isolamento e Didattica a Distanza".
L'assemblea degli occupanti del liceo Montale in una nota precisa che: "L’occupazione non è frutto di un gruppo disorganizzato di studenti volti a creare disagio, ma un messaggio politico: il nostro obiettivo è quello di dimostrare che noi abbiamo il diritto di essere ascoltati in quanto capaci di prenderci cura della nostra scuola. Pertanto, dopo gli avvenimenti delle scorse settimane, abbiamo ritenuto come unica possibilità di fare sentire la nostra voce, che per anni è stata trascurata e di ottenere risposte tempestive e permanenti, questa forma di protesta, che assicuriamo sarà pacifica e costruttiva dall’inizio alla fine".
di MARIA SQUILLARO
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