Le motivazioni per cui la Confederazione Unitaria di Base (CUB) ha indetto uno sciopero per venerdì 21 aprile 2023
Per l’intera giornata di venerdì 21 aprile 2023, la Confederazione Unitaria di Base (CUB) ha comunicato la proclamazione di uno sciopero generale di tutti i settori pubblici e privati.
Lo sciopero è stato indetto per le seguenti motivazioni:
Rinnovo dei contratti con relativi arretrati e aumento sia dei salari con adeguamento automatico al costo della vita e con recupero dell’inflazione reale, sia degli istituti retributivi del lavoro straordinario, notturno, festivo, ecc;
Introduzione per legge del salario minimo di 12 euro l’ora;
Cancellazione degli aumenti delle tariffe dei servizi ed energia, congelamento e calmiere dei prezzi dei beni primari e dei combustibili, incameramento degli extra-ricavi maturati dalle imprese petrolifere, di gas e carburanti;
Riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario;
Blocco delle spese militari e dell’invio di armi in Ucraina, nonché investimenti economici per la scuola, per la sanità pubblica, per i trasporti, per il salario garantito per disoccupati e sottoccupati;
Rilancio di un nuovo piano strutturale di edilizia residenziale pubblica che preveda anche il riuso del patrimonio pubblico attualmente in disuso, a beneficio dei settori popolari e dei lavoratori;
Fermare le stragi di lavoratori, introdurre il reato di omicidio sul lavoro;
Fermare la controriforma della scuola; cancellare l’alternanza scuola-lavoro e gli stage gestiti dai centri di formazione professionale pubblici e privati;
Difesa del diritto di sciopero e riconoscimento a tutte le OO.SS. di base dei diritti minimi e dell'agibilità sindacale in tutti i luoghi di lavoro;
Introdurre una nuova politica energetica che utilizzi le fonti rinnovabili, senza ricorre a nucleare e rigassificatori;
L’aumento delle risorse a favore dell’autodeterminazione, la tutela della salute delle donne e per combattere discriminazioni, oppressione nel lavoro, nella famiglia e nella società;
Bloccare l’abuso degli ammortizzatori sociali, utilizzati come un bancomat da parte delle aziende;
Fermare la dilagante precarizzazione del lavoro e abolire gli accordi sulla stagionalità, nonché cancellare la Riforma sul reddito di cittadinanza;
Cancellare la Riforma Fornero ed il Jobs Act, impedendo peraltro il recupero degli ammortizzatori sociali ai lavoratori reintegrati dopo un licenziamento illegittimo, ripristinando l’obbligo datoriale a versare tutti le retribuzioni maturate dal licenziamento alla reintegra;
Ridurre l’età pensionabile ed aumentare le pensioni minime ed esprimere solidarietà ai lavoratori francesi in lotta, come anche a quelli tedeschi dei trasporti, gli spagnoli e gli altri popoli che si battono per una società diversa e l’arroganza del capitale.
CONTRO
Le privatizzazioni, la frantumazione delle aziende e il sistema di appalti/subappalti (peggiorato dalla riforma del codice degli appalti) che attaccano gli interessi collettivi a vantaggio di imprese e speculatori;
L’Autonomia Differenziata che disgrega il paese e allarga le differenze sociali tra territori;
L’economia di guerra e la guerra, vera sciagura umana e sociale per i popoli ed i lavoratori.
Anche l’Inps, in occasione dello sciopero generale, comunica che, all’eventuale partecipazione dei lavoratori INPS, potrebbero verificarsi disagi causati dalla ridotta attività.
di CLAUDIO CASTAGNA
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