Il Ministero ha pubblicato il Piano nazionale della Scienza Aperta (PNSA), in attuazione al Decreto Ministeriale n. 268 del 28 febbraio 2022. Il PNSA, insieme al Piano per le Infrastrutture di ricerca (PNIR), completa l’insieme dei Piani nazionali richiamati dal Programma Nazionale per la Ricerca 2021-2027,
Il PNSA pone le basi per la piena attuazione della scienza aperta in Italia, favorendo la transizione verso un sistema aperto, trasparente, equo, in linea con le più recenti tendenze europee. Nel far questo il Piano individua 5 assi di intervento: le pubblicazioni scientifiche, i dati della ricerca, la valutazione di quest’ultima, la partecipazione e l’apertura dei dati della ricerca su SARS-COV-2 e Covid-19.
Il PNSA, già dalla sua articolazione, si presenta come un documento programmatico che spinge l’Italia a garantire un accesso aperto agli strumenti di produzione della ricerca, a sostenere l’open-source dei codici di calcolo e ad assicurare a tutti i ricercatori l’accesso ai necessari servizi di calcolo. L’obbiettivo è quello di sviluppare processi trasparenti, potenziare l’attività di ricerca, la verificabilità e l’integrità dei risultati, nonché la corretta comunicazione scientifica.
Il Ministero con questo Piano ritiene che i principi della scienza aperta, la loro implementazione attraverso precisi metodi e strumenti avranno un effetto diretto su tutti gli aspetti della società della conoscenza generando un impatto importante nella comunità scientifica nazionale.
La ricerca scientifica, con il PNSA, ha uno strumento in più per continuare ad avanzare in termini di capacità di creare reti di collaborazioni nazionali, internazionali e globali. Si intende così rispondere in modo ancora più incisivo alle sfide del pianeta e della società, adottando procedure più trasparenti per la validazione dei risultati, favorendo un processo più rapido di creazione della conoscenza ed una formazione più adeguata.
Il modello di scienza a cui si ispira il PNSA adotta come criterio base il principio per il quale offrire uguali opportunità a tutti i ricercatori, indipendentemente dalla loro nazionalità o appartenenza istituzionale, favorisce l’integrità della ricerca e la trasparenza della comunicazione scientifica.
Sulla base di una migliore informazione, la scienza aperta e la nascita dello European Open Science Cloud (EOSC) favoriranno l’evoluzione dello Spazio Europeo della Ricerca a beneficio della civiltà della conoscenza, con l’obiettivo di massimizzare la fruizione delle scoperte scientifiche generate da risorse pubbliche, da parte dei ricercatori di tutte le discipline, degli operatori economici e sociali, e della cittadinanza in senso più ampio.
di VALENTINA ZIN
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