Un appello a realizzare un lenzuolo personalizzato in memoria dei caduti nella lotta alle mafie, per ricordare il loro sacrificio e la reazione di tutte le cittadine e tutti i cittadini che non si arresero alla violenza criminale. È questo l’obiettivo del bando di concorso per le scuole dal titolo “Le Memorie di Tutti”, promosso dal Ministero dell’Istruzione e dalla Fondazione Falcone, in occasione del trentennale delle Stragi di Capaci e di Via D’Amelio, pubblicato sul sito del MI. Non una competizione tra istituti scolastici, ma un invito a studentesse e studenti a partecipare attivamente alle iniziative in memoria dei giudici Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, Francesca Morvillo e degli agenti di scorta Agostino Catalano, Walter Eddie Cosina, Rocco Dicillo, Vincenzo Li Muli, Emanuela Loi, Antonio Montinaro, Vito Schifani e Claudio Traina, uccisi da Cosa Nostra nel 1992.
“L’educazione alla cittadinanza e alla legalità è un percorso che le nostre scuole portano avanti ogni giorno dell’anno. Commemorazioni come quella del 23 maggio, anniversario della Strage di Capaci, hanno il valore di riunirci tutti quanti per onorare donne e uomini che hanno perso la vita in difesa della democrazia. Hanno il senso di farci riscoprire e ritrovare come comunità solidale e coesa. Nel 1992 i palermitani usarono i lenzuoli bianchi per alzare il capo contro la violenza e ribellarsi. Rinnoviamo ancora oggi quel simbolo, portiamo i lenzuoli realizzati dalle nostre scuole nelle piazze, nelle strade. Manifestando attraverso di essi una coscienza civile che rifiuta l’odio, la mafia, la criminalità”, ha dichiarato il Ministro Bianchi.
“Questo trentesimo anniversario delle stragi del ’92, che ci vede ancora una volta al fianco del Ministero dell’Istruzione, è dedicato alla memoria di tutte le vittime delle mafie: donne e uomini delle istituzioni, sindacalisti, politici, giornalisti, semplici cittadini che hanno sacrificato la vita per costruire un Paese libero dalla criminalità organizzata. Per anni il lenzuolo bianco, usato per coprire i corpi di chi era stato assassinato dalla mafia, è stato simbolo di morte. Dopo gli attentati di Capaci e Via D’Amelio lo abbiamo ritrovato ai balconi di Palermo come emblema di resistenza e ribellione al giogo mafioso. Quest’anno abbiamo deciso di fare appello alla creatività delle studentesse e degli studenti perché ne facciano uno strumento di memoria”, ha dichiarato Maria Falcone, Presidente della Fondazione Falcone.
Tutte le produzioni dovranno essere inviate entro il primo maggio alla sede della Fondazione Falcone a Palermo. Saranno esposte poi in alcuni spazi della città e ai balconi dei palermitani che vorranno accettarli in prestito per il periodo del progetto.
BANDO:
di CLAUDIO CASTAGNA
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