Gratteri accusa: "Il popolo italiano è ignorante, il potere non ha mai voluto investire in istruzione. Cosa fare?"
- La Redazione
- 2 giorni fa
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“In Italia manca coerenza tra ciò che diciamo e ciò che facciamo. Per questo invito i giovani a studiare, a essere coerenti e a difendere i valori dell’onestà e della libertà con fermezza...”

Riuscire a guidare i giovanissimi nella giusta direzione, in qualità di educatori, alla luce di una società che predilige l’apparenza all’essenza, non è sempre così semplice e di facile attuazione. Credere nelle nuove generazioni, garantendo a quest’ultime un futuro migliore, è sicuramente un’impresa ardua che richiede tanto impegno, costanza e dedizione, ma soprattutto tempo da investire nei giovani.
“Il problema in Italia è che nel corso dei decenni non si è voluto investire in istruzione: il potere non vuole un popolo istruito, vuole un popolo ignorante”, in tal modo esprime il suo pensiero Nicola Gratteri, magistrato e saggista italiano, dal 13 settembre 2023 Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Napoli.
“Prima che di cultura bisogna parlare di istruzione perché vi sono generazioni di ragazzi analfabeti, che non sanno scrivere in lingua italiana, non sanno parlare in lingua italiana, e che se non fosse per il T9 sul telefonino non riusciremmo a capire quello che scrivono. Vi è un forte analfabetismo ed allora io sogno una scuola a tempo pieno, dove i progetti, gli incontri, si fanno di pomeriggio”, queste le significative parole del Procuratore.
Bisogna, pertanto, investire nell’istruzione perché solo operando in tal modo i giovanissimi non saranno più ignoranti e manipolabili ma diventeranno ben presto istruiti e capaci di esprimere il proprio pensiero senza mai ricercare il consenso e l’approvazione altrui.
“Ciò che manca in Italia è la coerenza tra ciò che diciamo e ciò che facciamo: siamo tutti bravi a fare discorsi, siamo tutti bravi a fare proclami, però poi non siamo coerenti. Allora cos’è importante? È importante studiare ma studiare non per essere promossi o per arrivare alla sufficienza; i concorsi non si preparano dal bando a quando ti vai a sedere a fare i quiz alla Fiera di Roma, i concorsi si preparano dalle scuole elementari, dalle scuole medie, dal liceo, altrimenti poi non ce la fai se non sei allenato a studiare, se non sei allenato a prepararti”, così come ci spiega considerevolmente Nicola Gratteri.
Il Procuratore invita, dunque, i giovanissimi ad essere sempre coerenti, studiando e difendendo i valori dell'onestà e della libertà con fermezza, senza mai scendere a compromesso.
Ma le scelte più importanti, quelle coraggiose e di campo, si attuano quando si entra nel mondo del lavoro: proprio in quel momento sarà necessario scegliere se rimanere persone perbene e pulite oppure sporcarsi, accecati da un potere effimero e temporaneo.
Oggi il mondo del lavoro è sicuramente più complesso e competitivo ed ecco allora l’importanza per i giovani ragazzi di dedicarsi allo studio, così da non essere mai etichettati come persone mediocri o banali ma anzi potendosi trasformare ben presto in eccellenze, senza mai ricercare espedienti o scorciatoie ma prediligendo un percorso dritto e lineare da percorrere con onestà e determinazione.
“Premesso che ci sono raccomandazioni in tutti i concorsi, ci sono anche una percentuale di posti per i figli di nessuno”, così come dichiara espressamente Nicola Gratteri.
Il magistrato esorta, dunque, le nuove generazioni ad impegnarsi, studiando seriamente, prediligendo rigore e disciplina, così da agire consapevolmente e responsabilmente senza mai rasentare la mediocrità ma anzi tenendo il capo dritto senza abbassarlo perché per arrivare fino in fondo occorrono scelte coraggiose e preservare la propria dignità ed il proprio valore rappresenta sempre una priorità per ciascun individuo, imparando ad addomesticare la propria paura, senza mai essere vigliacchi o codardi, ma anzi avendo il coraggio di portare avanti le proprie idee, custodendo gelosamente i valori dell’onestà e della libertà.
di VALENTINA TROPEA
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