Secondo un nuovo rapporto dell'UNICEF pubblicato in occasione della Giornata Mondiale dell'Infanzia e dell'Adolescenza (20 novembre), razzismo e discriminazione contro i bambini sulla base della loro appartenenza etnica, linguistica e religiosa sono diffusi nei paesi in tutto il mondo.
Rights denied: The impact of discrimination on children (Diritti negati: l'impatto della discriminazione sui bambini) mostra quanto il razzismo e la discriminazione colpiscano l'istruzione, la salute, l'accesso alla registrazione alla nascita e a un sistema giudiziario giusto ed equo e sottolinea le diffuse disparità fra minoranze e gruppi etnici.
Lettura - Tra i nuovi risultati, il rapporto mostra che i bambini appartenenti a gruppi etnici, linguistici e religiosi emarginati, in un'analisi su 22 Paesi, sono molto indietro rispetto ai loro coetanei nelle capacità di lettura. In media, gli studenti di età compresa tra i 7 e i 14 anni appartenenti al gruppo più avvantaggiato hanno più del doppio delle probabilità di avere competenze di base nella lettura rispetto a quelli del gruppo meno avvantaggiato.
Registrazione alla nascita - Un'analisi dei dati sui tassi di bambini registrati alla nascita - prerequisito per l'accesso ai diritti di base - ha rilevato significative disparità fra i bambini di differenti religioni e gruppi etnici. Per esempio, nella Repubblica Popolare democratica del Laos, solo il 59% dei bambini sotto i 5 anni appartenenti alla minoranza del gruppo etnico dei Mon-Khmer è stato registrato alla nascita, rispetto all'80% dei bambini appartenenti all'etnia dei Lao-Thai.
I dati del rapporto
Il rapporto evidenzia anche come i bambini e i giovani sentano il peso della discriminazione nella loro vita quotidiana. Un nuovo sondaggio di U-Report**, che ha raccolto più di 407.000 risposte, ha rilevato che quasi due terzi dei rispondenti ritiene che la discriminazione sia comune nel loro ambiente, mentre quasi la metà ritiene che la discriminazione abbia avuto un impatto significativo sulla loro vita o su quella di qualcuno che conoscono.
"Nella Giornata Mondiale dell'Infanzia e dell'Adolescenza e ogni giorno, ogni bambino ha il diritto di essere incluso, protetto e avere uguali possibilità di raggiungere il proprio potenziale", ha continuato Russell. "Tutto noi abbiamo il potere di combattere le discriminazioni di bambini - nei nostri paesi, nelle comunità, nelle scuole, a casa e nei nostri cuori. Dobbiamo usare questo potere".
Altri dati del sondaggio
- Il 63% degli intervistati afferma che la discriminazione è comune nei loro ambienti, come la scuola, la comunità o il posto di lavoro.
- L'origine nazionale (20%), l'età (17%) e l'identità di genere (15%) sono i principali motivi di discriminazione.
Una percentuale maggiore fra gli intervistati più giovani dichiara che l'età è il motivo principale di discriminazione. Gli intervistati meno giovani citano l'origine nazionale e l'istruzione/reddito come motivi principali di discriminazione.
Una percentuale maggiore di intervistati provenienti dall'Asia orientale e dal Pacifico e dal Medio Oriente e Nord Africa indica il livello di istruzione o di reddito come il principale motivo di discriminazione. Gli intervistati del Nord America citano il colore della pelle come motivo principale.
La situazione in Italia
Secondo la XIII edizione dell’Atlante dell’Infanzia a rischio in Italia 2022 di Save The Children, un bambino nato al Sud ha quasi 4 anni in meno di aspettativa di vita; inoltre – si legge – per i bambini del 2021 l’aspettativa di vita in buona salute è di 67,2 anni se sono nati nella provincia di Bolzano, ma di solo di 54,4 anni se sono nati in Calabria, con una differenza di più di 12 anni.
CLICCA QUI E CONSULTA IL RAPPORTO: Rights denied The impact of discrimination on children
di VALENTINA ZIN
contatti: redazione@ascuolaoggi.it - info@ascuolaoggi.it