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Gilda TV: confusione sulla riapertura delle scuole in presenza

A seguire video e comunicato SCUOLA NEWS da Gilda TV:


La scuola riprende dopo le vacanze natalizie con contagi in salita e lezioni in presenza, come riaffermato dal Ministro Bianchi a margine della celebrazione della nascita della bandiera tricolore.


“Nessun ripensamento, ha detto Bianchi, abbiamo approvato un dispositivo equilibrato e graduato, raccogliendo tutte le esigenze per avere una scuola in presenza e in sicurezza”. Ma continuano a crescere le voci contro questa decisione.


“In queste condizioni tirare dritto è come mettere la polvere sotto il tappeto, perché in assenza di interventi sostanziali le chiusure sono dietro l’angolo” , ha commentato Rino Di Meglio, Coordinatore nazionale della Gilda. Critico anche Antonello Gianneli dell’Associazione Nazionale Presidi: “L’unica preoccupazione del Governo, ha commentato, è legata ai lavoratori che non hanno dove lasciare i figli. La scuola viene considerata solo un servizio sociale, tutto il resto è contorno e marginale.” E, secondo un indagine promossa dall’Associazione Presidi della Lombardia che ha coinvolto 150 Dirigenti scolastici, ogni scuola riprenderà le lezioni con una decina di docenti in meno, tra positivi, in quarantena, in malattia o sospesi perché privi del certificato vaccinale. Secondo Luca Zaia, Presidente della Regione Veneto, da domani molti istituti resteranno chiusi per il caos delle riaperture in presenza.


Mentre Vincenzo De Luca, Presidente della Regione Campania, ha deciso di non riaprire per due settimane le scuole primarie e secondarie di primo grado. Il Governo ha annunciato che impugnerà l’ordinanza di De Luca. In Calabria, il Presidente della Regione Roberto Occhiuto ha rassicurato i sindaci che non si opporrà all’eventuale decisione di chiudere le scuole. In Sicilia la riapertura delle scuole è stata rinviata di tre giorni dal Governo Regionale per mettere a punto tutti gli aspetti organizzativi necessari a fronteggiare l’aumento dei contagi. Caos anche in provincia di Frosinone dove alcuni sindaci dispongono direttamente la Dad, mentre altri si limitano ad invitare i Ds ad attivarla. La confusione è così tanta che alcuni Dirigenti scolastici obbligano i docenti a fare la Dad da casa e altri da scuola, creando differenze di comunicazione e trattamento.

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