top of page

Docenti precarie? Bonus da 3000 euro per chi è mamma, è corsa al ricorso

Dopo le prime vittorie in tribunale, crescono i ricorsi delle docenti con figli per ottenere 250 euro in più al mese...


Bonus mamme anche alle docenti precarie, è un loro diritto. Non riceverlo rappresenta una discriminazione. Infatti, almeno fino ad oggi, non possono accedere al bonus contributivo pari a 3 mila euro annui invece assegnato a tutte le donne assunte a tempo indeterminato. Il sindacato Anief si è opposto in tutte le sedi contro questa discriminazione e da poche ore è stato deciso che esattamente tra un mese, il prossimo 11 giugno, la Corte Costituzionale dovrà decidere se estendere anche alle donne non di ruolo di riconoscere il diritto alla decontribuzione di 3 mila euro annuali.


“È stato quindi dichiarato ammissibile – spiega Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief - l’atto di intervento come amicus curiae da noi prodotto: la decisione arriverà dopo che già alcuni tribunali del lavoro, in nome delle regole europee e disapplicano la normativa italiana, hanno riconosciuto il bonus sui ricorsi presentati dal nostro ufficio legale coordinato dagli avvocati Walter Miceli e Fabio Ganci, con Nicola Zampieri e Giovanni Rinaldi. Proseguono, nel frattempo, le adesioni al ricorso gratuito Anief riguardante il mancato accesso al bonus mamme, a partire da insegnanti, personale Ata ed educativo con contratto a termine”.


LE LAVORATRICI DELLA SCUOLA

Sono tantissime le lavoratrici precarie della scuola escluse dal Bonus Mamme introdotto dalla Legge di Bilancio 2024, art. 1, commi 180-182 che prevede una indennità mensile fino a 250 euro per complessivi 3 mila euro annui: dopo la sentenza “madre” di Lodi dello scorso mese di Novembre, su ricorso presentato dai legali Anief, il giovane sindacato ha inanellato altre posizioni favorevoli in diversi Tribunali del Lavoro. Le altre sentenze che hanno dato ragione ai ricorsi prodotti dal giovane sindacato riguardano, ad esempio, le aule di giustizia di Biella, Vercelli, Torino, La Spezia e Catania. In quest’ultimo caso, il giudice del lavoro ha spiegato che “la normativa nazionale, nella misura in cui appare precludere il riconoscimento del beneficio alle lavoratrici a tempo determinato, va disapplicata, in quanto in contrasto con la clausola 4 comma 1 dell’accordo quadro allegato alla direttiva UE n. 1999/70/CE del Consiglio del 28 giugno 1999 (sul potere/dovere del giudice di disapplicare la normativa interna in caso di rilevato contrasto con la suddetta clausola, tra le tante, si veda Cassazione civile sez. VI, 23/12/2022, n.37650)”.


Nella stessa sentenza, il giudice ha tenuto a specificare che la possibilità di “trattare i lavoratori a tempo determinato in un modo meno favorevole dei lavoratori a tempo indeterminato” deve essere sempre giustificata da “ragioni oggettive”: quelle che non si ravvisano in questa norma, relativa al Bonus Mamme, poiché nella norma “appare sussistere la violazione della clausola 4 comma 1 dell’accordo quadro allegato alla direttiva UE n. 1999/70/CE del Consiglio del 28 giugno 1999”.


“Queste espressioni – spiega Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – confermano che abbiamo fatto benissimo ad avere avviato i ricorsi per le mamme precarie della scuola, quindi per docenti, collaboratrici scolastiche e assistenti nei vari ruoli delle sedi scolastiche. In attesa del parere della Corte Costituzionale, richiesto dal Tribunale di Milano, i giudici stanno dando piena ragione alle lavoratrici escluse dalla decontribuzione previdenziale, che le priva fino a 3 mila euro annui, poiché continuano a riscontrare il contrasto della norma italiana con il diritto dell'Unione europea (a partire dalla Direttiva 70/1999), esattamente come ha sempre denunciato dall’Anief. E tra un mese si esprimerà anche la Corte Costituzionale. Nel frattempo – conclude Pacifico - è sempre possibile aderire al ricorso e inviare la diffida per interrompere la prescrizione dei crediti vantati”.


NELLA SCUOLA L’80% DEI LAVORATORI È DONNA

Nella scuola otto lavoratori della scuola su dieci sono donne:  lo dicono i dati statistici del rapporto Aran pubblicato pochi giorni fa sugli occupati nella Pubblica amministrazione al 2021. È donna, infatti, il 77,4% del personale scolastico rispetto al 22,6% di uomini: si tratta di ben 977.814 donne e solo 286.212 uomini. “Sono donne – commenta anche il presidente Anief - che dovrebbero essere valorizzate e premiate, perché svolgono un lavoro particolarmente impegnativo e gravoso da tutti i punti di vista, con conseguenze anche penali per situazione che a volte si vengono a concretizzare senza alcuna responsabilità da parte della lavoratrice”.


BONUS MAMME: DI COSA SI TRATTA

Il Bonus Mamme è stato istituito per favorire le lavoratrici madri a tempo indeterminato, consiste nell’esonero fino a 3.000 euro annui dei contributi previdenziali per invalidità, vecchiaia e superstiti. Il Tribunale di Lodi ha già ritenuto che questo diritto debba spettare anche alle lavoratrici a tempo determinato, riconoscendo la misura a una docente madre di due figli con contratto di lavoro precario. Ciò per l’adozione del principio di non discriminazione, la quale impone che i lavoratori a tempo determinato non possano essere trattati in modo meno favorevole rispetto ai lavoratori a tempo indeterminato comparabili. Lo Stato italiano dovrà reperire 200 milioni di euro per il 2024 e ulteriori 200 milioni di euro per il 2025, necessari a garantire l’estensione del beneficio anche alle madri precarie. Se ciò non accadrà, ogni lavoratrice madre di due o più figli potrà ricorrere in tribunale.



di LA REDAZIONE



Commenti


EDUCAZIONE
E CULTURA

NUOVI BANNER - 2 (2000 × 2160 px) (2).jpg
ID CERT (3).jpg
ID CERT (3).jpg
SUCCESSO 1
AUMENTA IL PUNTEGGIO IN GRADUATORIA DOCENTI
SUCCESSO 1
BANNER - NUOVA HOME PAGE

GPS 2024 2026

AUMENTA IL PUNTEGGIO IN GRADUATORIA DOCENTI
BANNER - NUOVA HOME PAGE

INVIACI IL TUO COMUNICATO

info@ascuolaoggi.it

ascuolaogginews@gmail.com

A scuola oggi è un portale che tratta notizie su quanto accade nel mondo scuola. Notizie per docenti di ruolo, docenti di sostegno, docenti precari, personale ATA, educatori, genitori e alunni. Inoltre le sezioni dedicate ai membri offrono servizi aggiuntivi: corsi gratuiti e supporto a quanti richiedono informazioni.

bottom of page