Con la pandemia i casi sono aumentati del 30%
Giorno 15 marzo, si è svolta la giornata nazionale del fiocchetto lilla alla quale hanno partecipato gli studenti del progetto “ Chiedimi come sto”, che insieme alla Rete degli studenti medi e all’ Unione degli universitari, si sono riuniti nel piazzale davanti al ministero della salute a Roma per affrontare uno dei problemi che oggi affligge di più gli adolescenti: i disturbi alimentari.
Contemporaneamente in altre città come Milano, Padova, Genova e Palermo, si sono svolti flash mob e assemblee. In questa occasione gli studenti hanno denunciato il fatto che purtroppo nella società c’ è poca consapevolezza in merito ai disturbi alimentari di cui soffrono troppi ragazzi. Sono infatti 10 adolescenti su 100 a soffrire di questo disturbo, che con la pandemia è aumentato del 30%. Nello specifico ci sono 9000 nuovi casi ogni anno. Sono svariati i problemi degli studenti, il problema principale è la scarsa conoscenza del tema, a cui seguono il problema di avere pochissimi percorsi specifici in merito al tema e quello della maggiore concentrazione di reparti specializzati al centro-nord, lasciando sprovvisto la metà del Paese.
Va specificato, inoltre, che le spese di un percorso di risoluzione sono eccessive. Tommaso Biancuzzi della Rete degli studenti medi e Giovanni Sotgiu dell’ Unione degli universitari hanno affermato che la società non si è ancora resa conto di quanto sia diffuso oggi il malessere psichico, per questo motivo il sistema sanitario non prevede nulla per aiutare i ragazzi colpiti da disturbi alimentari.
Per far fronte al problema è necessario quindi attivare sportelli di assistenza psicologica negli atenei, nelle scuole.
di ISABELLA CASTAGNA
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