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CORONAVIRUS, IL PRESIDENTE DE LUCA: "POSTICIPARE IL RIENTRO A SCUOLA”

MOLTI CONTAGI TRA GLI UNDER 16 ANNI. PIÙ TEMPO PER VACCINARE I BIMBI E GARANTIRE UNA RIAPERTURA DEGLI ISTITUTI SCOLASTICI IN SICUREZZA


A seguito dell’attuale situazione epidemiologica del nostro Paese, Vincenzo De Luca, Governatore della regione Campania, afferma la volontà di posticipare il rientro in classe: "Nel quadro attuale di diffusione del contagio fra i giovanissimi, mi parrebbe una misura equilibrata e di grande utilità il semplice rinvio del ritorno a scuola.

Prendere 20/30 giorni di respiro, consentirebbe di raffreddare il picco di contagio, che avrà a gennaio probabilmente un'altra spinta, e di sviluppare la più vasta campagna di vaccinazione possibile per la popolazione studentesca".


"Non sarebbe una misura ideale - aggiunge il governatore - ma consentirebbe di riprendere a breve le lezioni in presenza con maggiore serenità per gli alunni, per le famiglie, per il personale scolastico".

"In relazione alla riapertura delle scuole, sento circolare l'ipotesi di tenere a casa i bambini non vaccinati . Mi sembrerebbe una misura tanto odiosa e discriminatoria, quanto ingestibile. Credo che si debbano prendere misure semplici ed equilibrate, con l'obiettivo di aprire le scuole in presenza quanto prima e per sempre".



Sul tema delle nuove regole di prevenzione e contenimento della diffusione del virus all’interno degli istituti scolastici, anche i sindacati si fanno sentire: La ripresa delle attività didattiche non deve riprodurre modelli che già si sono rivelati ingestibili.” afferma Gissi, segretaria CISL Scuola.



Anche Rossano Sasso (LEGA) condivide il parere della collega CISL, e aggiunge: "Preservare la didattica in presenza per i nostri studenti è sempre stata una priorità del Governo. Un principio sacrosanto a cui dobbiamo tener fede anche per la seconda parte dell'anno scolastico. La campagna di vaccinazione per i più piccoli è appena partita e inasprire i protocolli su contagi e quarantene ci esporrebbe al rischio di eccessive penalizzazioni. Non possiamo permetterci di relegare in Dad milioni di studenti. La risposta non può essere sacrificare il diritto all'istruzione di milioni di studenti. Su questo siamo pronti a far sentire forte la nostra voce".

"Non si può pensare di discriminare i bambini, prevedendo per alcuni la dad e per altri la frequenza in presenza. Si continui ad investire risorse per la sicurezza, anzi si aumentino le risorse per la scuola, e si migliori il protocollo affinché sia più efficace. Ma le scuole devono restare aperte!", afferma la sottosegretaria all'Istruzione, Barbara Floridia.


Il Presidente dell'associazione presidi di Roma Mario Rusconi non è d'accordo con queste possibili ipotesi: "Era stato annunciato che sarebbero stati organizzati hub per fare tamponi agli studenti in vista della riapertura delle scuole. Sarebbe questa la misura da attuare, la cosa migliore dopo le feste, ma a pochi giorni dalla riapertura non ne abbiamo contezza. Noi come Anp siamo contrari a mettere in Dad i ragazzi non vaccinati perché sarebbe una discriminazione. Se la proposta è questa o rimandare gli ingressi vuol dire che la scuola farà le spese di una serie di mancanze. Di questo passo si rischia la distruzione del settore".


Massimiliano Fedriga, Presidente della Conferenza delle Regioni specifica che: "si tratta di ipotesi di intervento che, sulla falsariga di quanto è stato fatto con l'ultimo decreto, alleggeriscono anche il mondo della scuola sul fronte dei protocolli, delle quarantene e dei tamponi attualmente previsti.

Sono proposte tecniche che vogliamo approfondire e condividere con l'Esecutivo per proteggere gli ospedali gravati sempre più da ricoveri e permettere una ripresa dell'anno scolastico in presenza, considerando l'andamento della curva epidemica che appare trainato proprio da una progressione importante nella fascia che va da 6 a 13 anni".




In conclusione, De Luca, evidenzia quanto sia elevata l'incidenza di contagio tra gli under 16 anni: "In questo momento il grosso del contagio del Covid riguarda le età di 5-11 anni e 0-16 anni. Sembrerebbe giusto usare un mese per ampliare la vaccinazione per i bimbi piccoli e riaprire gli istituti in sicurezza".


di VALENTINA ZIN

contatti: redazione@ascuolaoggi.it - info@ascuolaoggi.it



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