Comunicato
Il Tribunale di Roma condanna il ministero per condotta antisindacale, imponendo la riapertura della trattativa sui contenuti dell’accordo del 27 gennaio 2022: si dimostra così la ragionevolezza delle posizioni della FLC CGIL, manifestate fin da subito con la mancata firma del CCNI e con l’invio di una diffida.
La FLC CGIL, UIL scuola, SNALS e Gilda non firmarono l’ipotesi di CCNI sulla mobilità, perché convinti che si trattasse di un contratto “in peius” e discriminatorio.
La trattativa si è svolta in tempi ristrettissimi con un’Amministrazione intransigente che ha rigettato tutte le proposte sindacali presentate, ponendosi nella posizione negoziale del “prendere o lasciare”. Inoltre riteniamo che non fosse legittima la sottoscrizione da parte di una unica sigla sindacale, e che quindi si fosse compromesso “il principio del raggiungimento del maggior consenso possibile”.
Ragioni che sono state riconosciute completamente nella sentenza dal Tribunale di Roma, che ha condannato il Ministero per attività antisindacale ordinando la riapertura delle trattative.
Che cosa succede adesso?
Non sono pregiudicati i diritti delle persone che hanno fatto domanda, ma si pone il problema di come allargare in prospettiva le maglie strette di quel contratto.
di CLAUDIO CASTAGNA
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