“C’è una bugia che viene raccontata continuamente: i vaccinati si infettano e trasmettono il virus quanto i non vaccinati. Non è vero, non è vero. E come dire che un ubriaco al volante provoca gli stessi incidenti di uno che guida sobrio. E’ vero che un vaccinato può infettarsi e può trasmettere il virus, ma nel complesso i vaccinati si infettano meno e infettano meno gli altri”. Ad affermarlo il virologo di San Raffaele di Milano, Roberto Burioni, in un’ intervista a “ Che tempo che fa” che continua: “C’è una bugia che viene raccontata continuamente: i vaccinati si infettano e trasmettono il virus quanto i non vaccinati. Non è vero, non è vero. E come dire che un ubriaco al volante provoca gli stessi incidenti di uno che guida sobrio. E’ vero che un vaccinato può infettarsi e può trasmettere il virus, ma nel complesso i vaccinati si infettano meno e infettano meno gli altri. Il vaccino ostacola la trasmissione, qualcuno dice che non è vero ma fino ad oggi, con la variante Delta visto che la variante Omicron non la conosce nessuno, questa è la situazione. Ovviamente bisogna essere in pari con la vaccinazione, bisogna fare la terza dose quando si deve fare”.
Il virgolo si è poi soffermato sulla vaccinazione per i bambini dai 5 agli 11 anni e ha precisato: “E’ stato detto che i bambini non si contagiano e non contagiano: non è vero. In questo momento, l’incidenza massima del covid nel nostro paese è nei bambini da 0 a 9 anni. Non sono vaccinati e frequentano l’ambiente chiuso della scuola. In questo momento sostanzialmente in Italia il covid è un’infezione pediatrica. Quando si infettano, i bambini hanno conseguenze più lievi rispetto a persone più anziane”.
“Durante la pandemia abbiamo avuto circa 1.500 bambini ricoverati, 37 sono finiti in terapia intensiva e 9 sono morti. Nove morti sono pochi paragonati alle 130mila vittime della pandemia, ma 9 bambini morti sono qualcosa che turba. Sappiamo ora con ragionevole certezza che il problema del covid nei bambini è una malattia infiammatoria multisistemica, che insorge in un caso su 3.000 un mese dopo la guarigione, con l’infiammazione di diversi organi. I rischi per un bambino tra i 5 e gli 11 anni non sono irrilevanti”.
A questo punto ci si chiede quali sono i rischi legati al vaccino secondo Roberto Burioni. Questa la sua risposta:“Negli Usa sono stati vaccinati 5 milioni di bambini e la direttrice dei Centers for Disease Control, l’istituto più autorevole nel controllo delle malattie infettive, ha detto che non è stato registrato nessun problema in termini di sicurezza. Da un lato abbiamo una malattia con rischi, dall’altra abbiamo un vaccino efficace al 91% che sembra essere molto, molto sicuro. La scelta è facile. Io ho una figlia di 10 anni, le voglio molto bene. E per questo l’ho già vaccinata”.
di Isabella Castagna
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