L’Ape Sociale, conosciuta meglio come anticipo pensionistico, è un'indennità a livello economico che eroga l’INPS a tutti i soggetti che versano in determinate condizioni. A farne richiesta sono gli iscritti all’assicurazione generale obbligatoria dei lavoratori dipendenti e autonomi che abbiano acquisito almeno 30 o 36 anni di contributi e che abbiano compiuto 63 anni.
È bene ricordare che al termine per presentare la richiesta di pensionamento restano a disposizione alcune settimane, in quanto la data fissata è il 30 novembre 2022.
I soggetti che rientrano nel compenso speciale, ovvero che hanno compiuto 63 anni di età e che hanno acquisito minimo 30 anni di contributi sono coloro che si trovano in:
in disoccupazione a seguito di cessazione del rapporto di lavoro per licenziamento, dimissioni per giusta causa o risoluzione;
assistono da almeno 6 mesi il coniuge o la persona in unione civile o un parente di primo grado convivente con handicap grave ovvero, dal 1° gennaio 2018, un parente o un affine di secondo grado convivente qualora i genitori o il coniuge della persona con handicap in situazione di gravità abbiano compiuto i 70 anni di età oppure siano anch’essi affetti da patologie invalidanti o siano deceduti o mancanti;
riconosciuti invalidi civili con una percentuale almeno del 74%.
I soggetti che rientrano nel compenso speciale, ovvero che hanno compiuto 63 anni di età e che hanno acquisito minimo 36 anni di contributi e se per almeno 6 - 7 abbiano svolto una delle seguenti attività lavorative classificate come particolarmente difficoltose e rischiose:
operai dell’industria estrattiva, dell’edilizia e della manutenzione degli edifici;
conduttori di gru o di macchinari mobili per la perforazione nelle costruzioni;
conciatori di pelli e pellicce;
conduttori di convogli ferroviari e personale viaggiante;
conduttori di mezzi pesanti e camion;
personale delle professioni sanitarie infermieristiche ed ostetriche ospedaliere con lavoro organizzato in turni;
addetti all’assistenza personale di persone in condizioni di non autosufficienza;
insegnanti della scuola dell’infanzia e educatori degli asili nido;
facchini, addetti allo spostamento merci ed assimilati;
personale non qualificato addetto ai servizi di pulizia;
operatori ecologici ed altri raccoglitori e separatori di rifiuti;
operai dell’agricoltura, della zootecnia e della pesca;
pescatori della pesca costiera, in acque interne, in alto mare, dipendenti o soci di cooperative;
lavoratori del settore siderurgico di prima e seconda fusione e lavoratori del vetro addetti a lavori ad alte temperature non già ricompresi tra i lavoratori che svolgono attività usuranti;
marittimi imbarcati a bordo e personale viaggiante dei trasporti marini e in acque interne.
di CLAUDIO CASTAGNA
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