“La parola “vax” è l’abbreviazione di “vaccine” - spiega una nota, e "risale agli anni '90 ma era un termine relativamente raro nel nostro corpus linguistico fino a quest'anno". Da settembre 2021 il suo utilizzo è, invece, cresciuto di 72 volte rispetto allo stesso mese dell’anno precedente.
Secondo i lessicografi di Oxford la parola 'vax' "ha generato numerose derivazioni che ora stiamo osservando in un vasto spettro di contesti informali, da 'vax sites' a 'vax cards', da 'getting vaxxed' a 'being fully vaxxed'.
"L'impressionante incremento nell'utilizzo è la prima cosa che ha catturato la nostra attenzione", viene spiegato. "Le prove di quanto 'vax' fosse al centro delle nostre preoccupazioni quest'anno erano ovunque, dalle app per gli appuntamenti (vax 4 vax) ai calendari accademici (vax to school)" fino alle "operazioni burocratiche (vax pass").
"Nel monopolizzare il nostro discorso, è evidente che il linguaggio dei vaccini sta cambiando il modo in cui parliamo - e pensiamo - della salute pubblica, della comunità e di noi stessi", concludono i lessicografi della prestigiosa università britannica. "Nessuna parola cattura meglio di 'vax' l'atmosfera dello scorso anno", una parola che "si è iniettata nel flusso sanguigno della lingua inglese".