Sono in corso le aperture delle scuole di ogni grado e ordine nelle varie regioni italiane, e già sono iniziate le prime problematiche per quanto riguarda le scuole dell’infanzia e gli asili paritari che a breve potranno rischiare la chiusura già a partire da gennaio 2023. La causa di tutto ciò è legata sicuramente al rincaro dell'elettricità e del gas.
Il presidente nazionale della Fism, Federazione Italiana Scuole Materne, Giampiero Redaelli, sulla questione: “Non è una minaccia, ma è una reale possibilità se il Governo continuerà ad ignorare la richiesta di aiuto, le scuole non intendono più gravare sulle famiglie, sulle quali ricadrebbe l’inevitabile aumento dei costi riguardanti il rincaro delle bollette energetiche e gli aumenti provocati dall’inflazione”.
Redaelli continua: “Avevamo proposto un emendamento specifico in vista della conversione in Legge del decreto sostegni bis, ma siamo stati inascoltati’’. La federazione che rappresenta le scuole materne paritarie sottolinea che “se, come previsto dalla Costituzione e dalla legge 62/2000, il sistema scolastico nazionale è fondato sulle scuole paritarie e statali, lo Stato non può ignorare la presenza di queste scuole, in particolare quelle che, svolgendo un servizio pubblico, garantiscono la scolarizzazione di oltre il 30% dei bambini 3 – 6 anni”.
Sulla probabile chiusura delle scuole materne, sono state invitate ad attivare iniziative per richiamare l’attenzione. Molte scuole, infatti, dal Nord al Sud, “si sono già dichiarate pronte a dare per la prima volta un forte segnale che potrebbe bloccare i servizi appena ripartiti”.
di CLAUDIO CASTAGNA
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