Ed è proprio la sussistenza di una felicità solo velata che manifesta l'esigenza della c.d. Generazione Z di un maggiore ascolto da parte degli adulti e, soprattutto, della possibilità di…
Sono i ragazzi della Generazione Z i nuovi giovani della nostra realtà odierna, sempre più caratterizzati dalla presenza di positività e negatività. Infatti, mentre da un lato i giovani ammettono e riferiscono di provare sensazioni di felicità, dall'altro sono attanagliati da pensieri negativi, specialmente nella fase adolescenziale e con una maggiore incidenza sulle giovani ragazze.
Ciò ha trovato una conferma scientifica in uno studio recentemente eseguito dalla Walton Family Foundation e Gallup avvalendosi dell'apporto collaborativo di una nota psicologa esperta in materia, la psicologa Lisa Damour.
Lo studio anzidetto ha avuto ad oggetto circa 1.675 giovani di età compresa tra i 10 ed i 18 anni, i quali hanno espresso chiaramente tale antitesi sentimentale vissuta nel loro animo.
Ed è proprio la sussistenza di una felicità solo velata che manifesta l'esigenza della c.d. Generazione Z di un maggiore ascolto da parte degli adulti e, soprattutto, della possibilità di esprimersi liberamente, senza pregiudizi e preconcetti, e di manifestare i propri sentimenti e le proprie emozioni, estrinsecando anche le più negative.
In tale ambito, l'analisi scientifica condotta sottolinea l'importanza fondamentale dei genitori, chiamati a dar voce e ad avvicinarsi alle esigenze di una generazione del tutto nuova e con tutte le sue peculiarità.
Gli adolescenti, insomma, hanno bisogno di sbagliare, di potersi esprimere e confidare con gli adulti senza essere giudicati ma al fine di trovare in loro una spalla ed un sostegno.
Lo studio condotto ha, inoltre, sottolineato come i giovani mettano in atto delle tecniche strategiche per affrontare la tristezza, magari ascoltando della musica, uscendo con gli amici o giocando ai videogiochi. Non si tratta, si badi bene, di attività futili ma di strumenti validi, volti a consentire una profonda elaborazione delle emozioni da parte dei giovani, per superare lo stress attraverso il confronto e la condivisione con i propri coetanei.
Ma perché tali negatività? Ciò soprattutto a causa di una forte influenza subita dal mondo esterno, e dal concetto sempre più opprimente di perfezione che la società impone, generando senso di instabilità e di insicurezza.
Ovviamente tale ricerca scientifica non poteva non coinvolgere i genitori, chiamati oggi più che mai ad avvicinarsi ai figli ed alle loro fragilità per superarle grazie al dialogo ed alla crescita reciproca.
Spesso, infatti, i giovanissimi si ritrovano da soli, senza alcun supporto, ma anzi sotto una continua pressione: la ricerca della perfezione diviene un’ossessione e la tristezza finisce per attanagliarli.
Nonostante il loro atteggiamento spesso schivo e ritroso, in realtà i giovani ragazzi hanno bisogno di essere ascoltati maggiormente senza però essere giudicati: devono poter esprimere le proprie emozioni liberamente così da poter gestire nel migliore dei modi sensazioni contrastanti come l’ansia, lo stress, la preoccupazione. Tutto ciò che serve è una maggiore predisposizione all’ascolto: solo così si potranno supportare le nuove generazioni, imparando a riconoscere le loro passioni, le loro esigenze ma soprattutto i loro disagi e le loro paure più recondite.
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