In questo bellissimo saggio pubblicato dalla Erickson, troveremo un intervista alla Senatrice Liliana Segre
L’anno scolastico è giunto alla fine ma non è invece terminata la guerra in Ucraina, una guerra che in molti pensavano sarebbe finita in breve tempo ma che purtroppo continua a persistere.
Ma chi dovrà affrontare il tema a scuola? Quale preparazione serve per parlarne? Attraverso quali canali? Cosa bisogna dire?
A queste domande risponde un saggio pubblicato dalla Erickson, intitolato “Guerra. Le parole per dirla ai bambini, agli adolescenti e a noi stessi”.
Autori:
Stefano Vicari, Professore Ordinario di Neuropsichiatria Infantile, Facoltà di Medicina, Università Cattolica del Sacro Cuore;
Daniela Lucangeli, Professoressa Ordinaria di Psicologia dello Sviluppo, Presidente del Coordinamento Nazionale per gli Insegnanti Specializzati (CNIS), Presidente di Mind4Children –Spin-Off dell’Università degli Studi di Padova;
Alberto Pellai, Medico, psicoterapeuta dell’età evolutiva e ricercatore presso il Dipartimento di Scienze biomediche dell’Università degli Studi di Milano;
Dario Ianes, Docente ordinario di Pedagogia e Didattica Speciale all’Università di Bolzano, Corso di Laurea in Scienze della Formazione Primaria. È co-fondatore del Centro Studi Erickson di Trento.
In corredo al libro è stato pubblicata un’intervista della Senatrice Lilina Segre che gira le scuole per far sì che non si dimentichino l’Olocausto e la Shoa.
Gli autori del libro consigliano di parlare di guerra sia in casa che a scuola per poter crescere affrontando tali situazioni senza dividere il mondo in buoni o cattivi, elaborando un momento educativo e formativo al fine di costruire un pensiero complesso che tramite empatia ci permetta di prendere una posizione.
Tale argomento dovrà essere discusso a scuola da docenti capaci di portare l’attualità in aula confrontandosi con le sue complessità.
di CARLO VARALLO
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