Nuovi ambienti di apprendimento, chiamati fab lab, che consentono ai docenti di utilizzare le metodologie didattiche attive, rendendo gli studenti parte attiva nell’ esperienza laboratoriale.
Per favorire e potenziare i processi di insegnamento-apprendimento, nelle scuole da alcuni anni sono stati creati dei particolari ambienti di apprendimento, chiamati Fab Lab. In Italia il primo fab lab è stato creato a Torino nel 2011.
Si tratta di approcci didattici che sono strettamente connessi agli ambienti di apprendimento, che consentono agli insegnanti di poter utilizzare le metodologie didattiche attive, in modo da rendere gli studenti parte attiva nell’ esperienza laboratoriale.
Un fab lab è così strutturato: è corredato di stampanti 3D, penne 3 D, da plotter da taglio e da kit di elettronica. Sono strumenti che consentono di realizzare dei veri e propri progetti e di realizzare prodotti finali di alta qualità.
Per poter utilizzare al meglio questi strumenti, i docenti possono seguire un corso di formazione STEM e patrimonio culturale, che sarà curato dall’ insegnante Emanuela Amadio e che inizierà il 10 gennaio.
Ogni docente potrà progettare un’ attività o produrre materiale didattico, in base alla propria materia di insegnamento e ai propri interessi.
I fab lab rappresentano una grande risorsa per il successo formativo degli studenti, che diventano parte attiva nei processi di apprendimento, maturando la consapevolezza che tutto ciò che si apprende a scuola è parte integrante della vita di tutti i giorni.
Dunque questi ambienti nelle scuole non devono essere un optional, ma la loro presenza è fondamentale per favorire significativi processi di insegnamento-apprendimento.
di Isabella Castagna
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