Crepet: “La speranza nasce dal coraggio che viene fuori quando meno te lo aspetti. Quando la bussola interiore ci guida anche nel buio”

Attraverso la metafora del mare e della tempesta, Crepet invita a fidarsi di quella voce interiore che continua a orientare anche quando la vita sembra aver perso ogni direzione...

“Accade a ognuno di noi di attraversare, si dice proprio così, momenti difficili, come capita al navigante con le tempeste e le onde più potenti. Accade di sentire, quasi fosse entrato nelle pieghe della nostra anima un vento sconosciuto e freddo e impertinente, qualcosa che fa inclinare pericolosamente la nostra «imbarcazione interna», la «scombussola». Tutto sembra rovesciarsi, dirigersi verso un baratro che pare ineluttabile, ma non sempre il destino è inesorabile, soprattutto se si ascolta ciò che abbiamo dentro di noi”, con tali parole il sociologo e psichiatra Paolo Crepet inizia la sua significativa disamina evidenziando come l’anima possegga una bussola, strumento stupefacente che dirige inconsciamente le nostre azioni.

Il marinaio, pertanto, nel mezzo del mare non possiede solo gli occhi o l’esperienza per dirigere la prua della sua barca, ma anche un «sentimento nascosto» che lo guida.

Esistono, dunque, momenti in cui la paura sembra far da padrona e la convinzione di non riuscire a farcela appare sempre più concreta e così si finisce col perdere la voglia di vivere, la forza vitale, abbandonandosi a se stessi.

La nostra bussola interiore appare non funzionante e ci sente quasi persi senza un porto sicuro al quale poter approdare.

Ogni dolore, infatti, si manifesta secondo diverse sfumature ed alle volte torna a galla quando meno ce lo aspettiamo.

“Eppure, l’esperienza della vita ci insegna che la bussola interiore serve proprio quando sembra non si possa salvare l’anima smarrita che siamo diventati. Serve perché, quando lo sguardo è perso e grigio, lei prende un brandello dell’anima come fosse un lembo della nostra stoffa vitale e lo guida verso qualcosa che noi non riconosciamo ancora come luce, ma che quando meno ce lo aspettiamo lo diventerà. Un salvagente che la provvidenza ci suggerisce di afferrare”, in tal modo lo psichiatra continua con grande determinazione e senza alcuna esitazione la sua intima riflessione.

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Serve però del tempo perché ciò si verifichi e così la bussola interiore procede con il suo “lento lavoro di ricucitura” ma agisce solo “se il suo ospite lo vuole, perché non c’è molto speranza per chi si crogiola nel dolore giustificando così i propri insuccessi, le proprie banalità, le ritualità noiose e senza senso. La speranza nasce dal coraggio che viene fuori proprio quando meno te lo aspetti”.

La bussola interiore, allora, diventa maestra di luce proprio quando quest’ultima sembra non esserci nella nostra vita, quando neppure una piccola stella illumina il nostro cammino.

Dunque nella nostra esistenza saranno molteplici i momenti difficili da dover affrontare ma basterà guardarsi dentro per poter ritrovarsi, seguendo la bussola interiore capace di ricucire ogni ferita, così da riscoprire quel coraggio che sembrava ormai averci abbandonato, ritornando a risplendere quando tutto appariva perduto.

di VALENTINA TROPEA