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Crepet: “Il Natale ci mette davanti a ciò che manca davvero nelle relazioni”. Una riflessione che riguarda genitori e figli

Aggiornamento: 4 ore fa

Paolo Crepet riflette sul Natale come occasione per fermarsi, essere presenti e recuperare...

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Il Natale è da sempre la festa della famiglia, della vicinanza e della presenza e questa non deve rimanere solo una frase sterile sui biglietti di auguri. Non è sempre necessario uscire di casa o organizzare grandi viaggi. Per riscoprire il vero valore del Natale basta anche la casa che viviamo ogni giorno, la vecchia casa dei nonni piena di parenti, cugini, nipoti, che a volte possono annoiarci, sembrare monotone ma sono anche  quelle nelle quali ci sentiamo protetti e riparati.


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Le famiglie italiane in questo periodo dell’anno, pieno di impegni, incontri familiari, giorni di festa, devono trovare anche spazio da dedicare allo svolgimento dei compiti dei figli. A tal proposito si è espresso il sociologo e psichiatra Paolo Crepet che ha dichiarato che questi non sono “il male, non sono una punizione”. È vero che spesso i compiti, soprattutto se quelli delle vacanze, hanno un peso maggiore e vengono recepiti come una vera e propria costrizione, ma la verità è che hanno sempre fatto parte dell’insegnamento della scuola italiana.

 E forse la chiave per renderli meno faticosi sta proprio lì, nell’organizzare il tempo a disposizione, magari sezionando argomenti e capitoli giorno per giorno, e non vederli come un obbligo ma come opportunità di accrescere i propri saperi in un tempo che decide lo studente, la famiglia, un tempo che, almeno nelle festività Natalizie, deve adeguarsi ai ritmi familiari e non il contrario, come spesso avviene nel trambusto quotidiano.

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 Infatti l’esperto afferma che questo può diventare anche “una piacevole occasione per fare ciò che quotidianamente è più difficile”. Se entrambi i genitori lavorano e ci sono attività extrascolastiche da svolgere ogni giorno, il Natale è l’opportunità perfetta per sedersi di fianco ai propri figli, magari con il camino acceso e una tazza di tè o cioccolata calda fumante e accorgersi con i propri occhi dei loro traguardi, successi e aiutarli invece in qualcosa che trovano maggiore difficoltà. Ovvero, fare attenzione a ciò che nella quotidianità quasi sempre sfugge.

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A tal proposito ribatte Crepet, riferendosi ai genitori: “Ci rendiamo conto o no che gli adulti non ci sono?”.  E forse la vera riflessione da fare non è sui “ compiti” ma sulle aspettative che ci poniamo in questi giorni di festa. Come ci suggerisce Crepet il tempo che abbiamo a disposizione è abbastanza da dedicare ai figli, ai compiti e alla famiglia che in fin dei conti è ciò che conta davvero.

Per te, lettore che ci segui: in questi giorni di festa riesci davvero a essere presente nella vita dei tuoi figli? Ti sei mai chiesto se il tempo che condividi con loro è tempo vissuto o solo tempo “incastrato” tra mille impegni?

Scorri in basso e raccontaci la tua esperienza nei commenti, anche in forma anonima, condividere può aiutare altri genitori a fermarsi, riflettere e recuperare ciò che conta davvero.

di NATALIA SESSA

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