Nella giornata di ieri è stato approvato in Senato un emendamento, che conferisce al Ministro Bianchi i pieni poteri sulle decisioni riguardanti l’esame di stato.
Il tema “maturità” è al centro dell' attenzione da diversi mesi, ma ancora ad oggi il Ministero non ha preso posizione in modo definitivo.
Bianchi ha dichiarato la sua intenzione di replicare l’esame di stato con le stesse modalità dello scorso a.s., dove era previsto un unico maxi orale, ma si rimane ancora in attesa di comunicazioni ufficiali.
"Abbiamo la responsabilità di far fare ai ragazzi un esame serio, il più serio possibile, ma dobbiamo tener conto di questo andamento pandemico. Tutti gli anni comunichiamo entro gennaio le modalità con cui si svolgerà la prova. Sulla questione degli scritti, il ministro risponde così: "Ci vogliono tutti gli strumenti per poter valutare le persone, ma avendo anche il senso della realtà. La situazione nelle scuole è sotto controllo, ma c'è una ripresa dei contagi”.
La confusione è molta: "l’esame è un passaggio educativo importante, non una lotteria. Basta inventarsi ogni anno nuove regole che fanno impazzire ragazzi e professori. Se ci sono le condizioni, si faccia come previsto dalla legge. Se non ci sono, si faccia come lo scorso anno. Ai ragazzi serve chiarezza, non continui cambi e modifiche, affidare al ministero una delega in bianco, per cambiare nuovamente, serve solo a confondere", afferma l’ex sottosegretario Gabriele Toccafondi, responsabile scuola per Italia Viva.
Dall’altro lato, sia la sottosegretaria all'Istruzione Barbara Floridia (Cinque Stelle) che il sottosegretario Rossano Sasso (Lega) hanno già espresso la loro opinione su un esame di Stato che deve ripristinare la sua normalità.
Non ci resta che attendere comunicazioni ufficiali.
di VALENTINA ZIN
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