Dopo aver elaborato un parere favorevole in merito alla Legge di bilancio, la VII Commissione Cultura e Istruzione del Senato, chiede una revisione riguardo i vincoli di permanenza per i docenti neoassunti.
“Nell’ottica di una valorizzazione del personale docente della scuola, anche sotto il profilo di una migliore qualità dell’insegnamento, si preveda, ferme restando le esigenze di salvaguardia della continuità didattica, un’ulteriore riduzione del periodo minimo di permanenza del personale docente nella sede di prima assegnazione, rispetto a quanto disposto con l’articolo 58 del decreto-legge n.73 del 2021 (cd Sostegni-bis), che lo ha portato (da 5) a 3 anni, nella prospettiva di una possibile abrogazione del vincolo di permanenza triennale per i docenti che ottengono la mobilità provinciale”, si legge sul parere formulato dalla commissione.
Inoltre i parlamentari chiedono, “di prevedere dall’anno scolastico 2022/23 per i neoassunti la possibilità di derogare dal vincolo di permanenza triennale per la richiesta di assegnazioni provvisorie e utilizzazioni “.
L’assegnazione provvisoria richiesta, potrebbe essere presa in considerazione visto quanto annunciato da Lega e Partito Democratico, che presenteranno alla manovra 2022 un emendamento apposito.
“La riduzione del vincolo, che è già passato da 5 a 3 anni grazie al decreto sostegni bis, non crediamo possa essere accolto con grande entusiasmo dai docenti vincolati, anche se si fa esplicito riferimento nel parere della commissione Istruzione e cultura, di una prospettiva di “abrogazione del vincolo di permanenza triennale per i docenti che ottengono la mobilità provinciale“.
Restiamo in attesa degli emendamenti alla manovra che potranno essere presentati entro il 29 novembre.
di CARLO VARALLO