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STUDENTI PENDOLARI CONTRO IL GREEN PASS. SE NON VACCINATI NON HANNO ACCESSO SUGLI AUTOBUS

“Misura discriminatoria che non garantisce il diritto alla studio”


Aumenta il dissenso da parte degli studenti del ragusano non vaccinati che, in base all'entrata in vigore da oggi 6 dicembre 2021 delle nuove misure, non potranno salire sugli autobus perché non hanno il green pass. Da oggi, infatti, l’accesso ai mezzi di trasporto è consentito solo a chi ha il certificato verde.

In merito a questa decisione gli studenti di Ragusa sostengono: “Noi pendolari, possiamo recarci a scuola, solo se vaccinati, o se ci sottoponiamo al tampone a pagamento, ma, relativamente alla prima opzione, molte famiglie hanno scelto di non vaccinare i propri figli, e tale scelta è stata condivisa da noi, consapevolmente. Tra l’altro è una scelta consentita dalla legge, mentre, relativamente alla seconda opzione, essa risulta palesemente onerosa”.



Gli studenti hanno scritto al Provveditorato agli studi di Ragusa sostenendo che il divieto “è una violazione del diritto all’istruzione costituzionalmente garantito, in quanto ci impedisce, se non vaccinati, di frequentare regolarmente la scuola”.

“Questa normativa appare discriminatoria per le famiglie numerose e per quelle meno abbienti, che più frequentemente sono le stesse al cui interno si verificano casi di abbandono o di prolungate assenze.”

“A nulla valgono gli sforzi dell’istituzione scolastica messi in campo per combattere l’abbandono scolastico, se poi subentrano norme di tale portata. Ricordiamo che per rendere la scuola italiana aperta a tutti, senza distinzioni e con pari opportunità, è indispensabile il servizio di trasporto pubblico, e che le famiglie non possono sobbarcarsi, né il costo del trasporto privato, né tantomeno quello dei tamponi. Sarebbe questa la scuola inclusive di cui tanto si parla?”.

Anche per quanto riguarda gli abbonamenti da parte delle famiglie dei quali secondo il presidio “No green pass” di Ragusa, vengono, in itinere e unilateralmente, “cambiate le condizioni di trasporto“.

Infine, gli studenti chiedono, al Provveditorato scolastico “di essere esonerati da questa misura discriminatoria – conclude il Presidio –la garanzia del diritto allo studio e la possibilità di non interrompere il diritto all’istruzione attraverso il ricorso alla Dad”.

di CLAUDIO CASTAGNA




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