Scene davvero incredibili, gesti che non dovrebbero accadere oggi nel mondo tantomeno nelle scuole, proprio come è accaduto all’istituto comprensivo 5° Karol Wojtyla a Castellammare di Stabia nel Napoletano. Un ragazzo affetto da autismo è stato trovato dai genitori rinchiuso nella palestra scolastica privo dei suoi indumenti in maniera indecente. Questo fatto increscioso è avvenuto pochi giorni fa, il 30 settembre, dove a dare l’allarme è stata una componente che lavora all’interno della cooperativa, che ogni giorno accompagna il ragazzo a scuola; in precedenza ad informare la famiglia di quanto era successo, era stata la segreteria dell’istituto dove li invitavano a raggiungere la sede perché qualcosa era accaduto al proprio figlio. Una volta giunti a scuola, i due genitori si sono trovati davanti alla realtà: il ragazzo da solo in palestra, non ha più i vestiti addosso ed è sporco di escrementi. D’istinto parte la rabbia del papà che senza riflettere, lancia una sedia contro la parete della stanza in cui si trovavano, ma nel frattempo, la mamma inizia a riprendere con il suo cellulare ciò che le circondava intorno: dalle scarpe, ai vestiti e tanto altro.
La teoria dei genitori è stata quella che il ragazzo affetto da autismo comunque sarebbe stato in grado di gestirsi da solo, ma sarebbe stato lasciato rinchiuso forse perché chi ha commesso questo gesto, pensava che fosse incapace di gestire la situazione problematica.
Ma la scuola riporta una versione diversa di quanto accaduto e cioè, che il 14enne quella mattina avrebbe avuto una crisi ed per questo motivo che sarebbe stato isolato nella palestra della scuola, unico locale dove ci sono spazi ampi, per evitare che potesse creare confusione nelle aule come già accaduto diverse volte in passato. La scuola, inoltre afferma che si sarebbe privato da solo dei suoi abiti, nonostante i tentativi invani degli insegnanti di rivestirlo. Ad indagare sull'accaduto saranno gli inquirenti: la Procura di Torre Annunziata ha aperto una inchiesta in seguito alla denuncia partita dai genitori del ragazzo.