Il problema della copertura dei posti di sostegno è ben poco indifferente. Ormai, da troppi anni, la scuola italiana non è in grado di sopperire a queste carenze: gli aspiranti docenti di sostegno in possesso dell’abilitazione sono molti meno rispetto ai posti disponibili e, per questo motivo, la scuola si trova obbligata ad assumere docenti di sostegno non abilitati che talvolta possono risultare inadeguati a prestare le dovute accortezze verso ragazzi con problematiche maggiormente sensibili.
Ma qual’è la causa di questa situazione?
Nell’ultimo decennio moltissimi docenti di sostegno e precari (circa 50 mila) hanno deciso di passare al posto comune dedicando l’insegnamento ad una materia.
Molti insegnanti hanno deciso di abbandonare il sostegno anche per provare a sperimentare un nuovo modo di insegnare e di seguire l’intera classe.
D’altro canto, per riuscire a scalare le graduatorie, da parte dei docenti c’è la tendenza di iniziare a lavorare proprio come docenti precari su posti di sostegno in modo tale da avere una probabilità più elevata di poter ottenere supplenze annuali e aumentare il punteggio in graduatoria.
Ad ogni modo questa fuga dall'insegnamento del sostegno ha generato una vera e propria emergenza.
di VALENTINA ZIN
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