Studenti seguono le lezioni in giacca. Attivazione della DAD
A scuola, in tempi di pandemia è importante garantire all’interno degli istituti una corretta areazione per contenere la diffusione del virus. Dunque, per favorire al meglio un buon ricambio dell’aria è necessario lasciare aperte le porte e le finestre della classe.
Nessun problema durante la stagione calda, che favorisce la gestione del caso. Al contrario, invece, il problema nasce quando si va incontro ad un clima meno favorevole.
Infatti, al ritorno in classe, dopo la pausa delle attività didattiche legate alle vacanze natalizie, gli studenti del liceo Newton di Roma si trovano a fare i conti i riscaldamenti fuori uso e quindi, costretti a seguire le lezioni tenendo aperte le finestre con una temperatura di 8 gradi, seguono le lezioni con il giubbotto.
La dirigente del liceo, Cristina Costarelli, all’Adnkronos ha dichiarato: “Abbiamo inviato una circolare alle famiglie per provvedere a farle avere ai figli. Noi non abbiamo le risorse per l’acquisto. Da ieri l’intera succursale è in didattica a distanza per il riscaldamento rotto. Oggi procederò ad un esposto alla polizia contro la Città Metropolitana per interruzione di pubblico servizio. Città metropolitana non provvede e non risponde alle segnalazioni dal 7 gennaio, scarica la responsabilità della ditta che gestisce che a sua volta accusa l’Italgas. Abbiamo fatto di tutto perché si risolvesse la situazione. Per noi è responsabile Città Metropolitana: i ragazzi non possono fare lezione in presenza con una temperatura di 8 gradi”.
“Già in centrale bisogna stare con le giacche in dosso perché per garantire l’areazione con le finestre aperte la temperatura si aggira intorno ai 16 gradi, massimo 18″.
Si ritiene necessario l’intervento della riattivazione del funzionamento dell’impianto del riscaldamento, considerano che con il clima rigido di questo periodo, risulta difficile gestire una corretta aerazione della classe.
di CLAUDIO CASTAGNA
contatti: redazione@ascuolaoggi.it - info@ascuolaoggi.it