Le domande sono molte, ma tra queste si vuole cercare di capire come si dovranno gestire qualora ci fossero dei ragazzi/e positivi a scuola, quanto deve essere la durata della quarantena e come si dovrà procedere nel momento in cui l’intera classe è in isolamento.
Il principale obiettivo è quello di ideare norme che non permetteranno alla Dad di fare un ritorno. Al momento è presente la regola che, quando si presenta un caso positivo al covid, l’intera classe deve rispettare la quarantena di sette giorni per coloro che hanno ricevuto la somministrazione del vaccino, dieci giorni per coloro che non sono vaccinati e prima di fare il ritorno a scuola dovranno sottoporsi al tampone con esito negativo. La Repubblica ha detto che il governo sta lavorando sulla sorveglianza con testing, e afferma che i contatti del contagiato potranno fare il ritorno in classe una volta negativizzati.
Cisl Scuola e Flc Cgil hanno affermato: “La questione delle quarantene va risolta immediatamente, non possiamo perdere altro tempo: abbiamo fatto il necessario per la ripresa delle scuole. L’interpretazione di alcune Asl, le difficoltà e l’affanno che potrebbero vivere alcuni uffici del ministero della Salute non possono inficiare quanto messo in atto per riportare gli alunni in classe. Ci aspettiamo indicazioni da parte del ministero della Salute come garantito durante l’ultimo incontro, e riteniamo indispensabile la pubblicazione di una nota che imponga una gestione omogenea“. Stando ai cambiamenti, se i compagni dello studente positivo dovessero risultare negativi al test, automaticamente la didattica in presenza non subirà alcun effetto e se dovesse presentarsi un caso positivo, automaticamente parte la didattica a distanza ma solo per quelli che non sono vaccinati. La segretaria nazionale della Cisl Scuola, Maddalena Gissi parla per quanto riguarda la privacy: “Il testo che abbiamo letto sulla nuova gestione delle quarantene nelle scuole, se confermato, introduce degli elementi di violazione della privacy da parte del dirigente o degli addetti al controllo negli istituti perché richiede una rilevazione del setting: non si può agire violando la privacy in merito alla vaccinazione“. “Possibile che le Asl con la loro competenza non siano in condizione di tracciare le situazioni senza coinvolgere gli addetti alla sicurezza nelle scuole o il dirigente scolastico?”, conclude.