Ed è proprio in tale prospettiva che si inserisce una tematica di estrema attualità: quella dello spreco del cibo, in particolar modo nelle mense scolastiche. Essa è espressione di abitudini alimentari...
Viviamo in una realtà in cui si sta sempre più diffondendo il sentimento di indifferenza verso le problematiche che attanagliano la nostra società. Siamo così presi dalla routine e dall'abitudine quotidiana che non siamo più in grado di soffermarci sui bisogni del prossimo che, se non tenuti in debita considerazione, potrebbero diffondersi a macchia d'olio.
Ed è proprio in tale prospettiva che si inserisce una tematica di estrema attualità: quella dello spreco del cibo, in particolar modo nelle mense scolastiche. Essa è espressione di abitudini alimentari errate, frutto di una forte disconoscenza dell'importanza e del valore del cibo.
Infatti, sin da piccoli, i genitori sono chiamati ad inculcare ai figli il vero significato del cibo e dell'alimentazione, soprattutto in relazione allo stato di bisogno ed alla difficoltà di approvvigionamento dello stesso da parte di molti bambini coetanei, i quali scontano la sfortuna di vivere in paesi che lottano contro il mostro tremendo della fame.
Occorre sottolineare come a differenza degli Stati Uniti, dove la situazione di allarme legata allo spreco ingente di cibo nelle mense scolastiche è stata già da tempo denunciata nel 2019 dal WWF, in Italia, invece, solo di recente ci si approccia a tale tematica alquanto complessa attraverso uno specifico progetto intitolato My Waste-Plate, di iniziativa del Crea e gestito nel suo coordinamento dai nutrizionisti Laura Rossi e Umberto Scognamiglio. La vera esigenza afferente tale progetto non è tanto quella di quantificare lo spreco in sé, ma piuttosto la finalità educativa dei ragazzi affinché possano comprendere ed attribuire il giusto valore al cibo, l'importanza della colazione (il 40% dei bambini non fa una colazione sufficiente ed il 10% addirittura non la consuma) con tutte le conseguenze che ne derivano sugli altri pasti e sull'appetito.
Inoltre, poiché i genitori sono sempre impegnati a causa del lavoro ed educano i figli al consenso incondizionato sotto molteplici aspetti, i ragazzi sono riluttanti a sperimentare e provare cibi nuovi (c.d. neofobia), usanza diffusa soprattutto tra i più piccoli. I nutrizionisti coordinatori del progetto anzidetto, Rossi e Scognamiglio, sentiti da Sky TG24 hanno sottolineato come i bambini preferiscono piatti semplici, non mangiano pesce e verdura, ed hanno riferito: "Gli italiani hanno inventato la dieta mediterranea, ma la maggior parte non la segue".
La situazione emersa dall'analisi condotta evidenzia come al primo posto tra i cibi scartati nei piatti abbiamo i contorni (59%), seguono poi la frutta (34,5%) ed il pane (31,5%).
Tuttavia, appare rincuorante che questi ultimi due alimenti, qualora scartati vengano di nuovo somministrati a merenda, proprio al fine di evitare lo spreco. Il progetto My Waste-Plate coinvolge studenti, insegnanti e famiglie affinché possano essere applicati correttivi significativi volti ad acquisire una maggiore coscienza dell'importanza del cibo e dell'alimentazione. Sebbene tante problematiche e numerosi bisogni siano lontani dalla nostra zona di comfort quotidiano, non dobbiamo mai dimenticare l'emergenza ed il bisogno di tanti paesi e numerosi bambini, situazione spesso frutto delle condotte errate dei paesi più fortunati.
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