L’ASTERISCO USATO COME SEGNO GRAFICO DI PLURALE INCLUSIVO NELLE COMUNICAZIONI SCOLASTICHE
A scuola il tema dell’ uguaglianza tra uomini e donne è affrontato spesso.Nel nostro paese è sancita dalla Costituzione.
Da poco il l liceo Cavour di Torino nelle comunicazioni scolastiche ha introdotto l’utilizzo dell’ asterisco, come segno grafico di plurale inclusivo, nelle mail e nei documenti.
In Italia questa iniziativa è stata adottata già in cinque istituti e si sta diffondendo anche in altri.
L’obiettivo è diffondere la cultura del rispetto e dell’ inclusione anche attraverso l’uso delle parole, contro i pregiudizi e le discriminazioni che scaturiscono dall’ identità di genere e dall’orientamento sessuale. In questo modo, al liceo, si parla e ci si intende in forma di “student*”, “alliev*”, “iscritt*” o di aggettivi, come “bravissim*”.
Una scelta che ha scatenato qualche polemica alla quale ill Dirigente scolastico del liceo Cavour, ha replicato dicendo che: “l’istituto non ha fatto altro che applicare la Costituzione”.
A riguardo la parlamentare di Forza Italia Augusta Montaruli ha detto che “la scuola dovrebbe insegnare ai ragazzi ad avere il coraggio di affermare la propria identità senza nascondersi dietro un asterisco.
Anche Matteo Salvini critica la scelta di sostituire maschile e femminile con l’ utilizzo dell’ asterisco, secondo lui si tratta “di una folle corsa verso il niente”.
La consigliera regionale 5 stelle, Sarah Disabato, invece, difende e sostiene l’ iniziativa, affermando che la scelta del liceo Cavour andrebbe presa a modello e che si deve imparare dalle nuove generazioni la cultura del rispetto e dell’inclusione.
di ISABELLA CASTAGNA