Secondo l’ultimo rapporto Aran, su un totale di 301.026 contrattualizzati nella pubblica amministrazione, oggetto della procedura di infrazione 4231/2014 attivata dopo le...
Nel mese di luglio il senatore Mario Pittoni, responsabile del dipartimento istruzione della Lega, fu l'unico ad anticipare il dato delle 300mila unità di precari. In molti, compreso le varie sigle sindacali, hanno dato negli ultimi mesi, in riferimento ai precari del mondo scuola, numeri compresi tra i 200mila e 250mila ma la verità è molto più amara, come non mai il precariato aumenta a dismisura. Infatti i numeri ufficiali sul precariato nella pubblica amministrazione del 2022 risultano altissimi, in particolare quelli della Scuola, più di quanto si pensasse: sono quelli che hanno portato al deferimento dell'Italia da parte della Commissione europea per l'abuso dei contratti a termine e per l'assenza di misure di prevenzione e che riconoscano la parità di trattamento.
A seguire l'analisi del giovane sindacato Anief guidato da Marcello Pacifico: "secondo l’ultimo rapporto Aran, su un totale di 301.026 contrattualizzati nella pubblica amministrazione, oggetto della procedura di infrazione 4231/2014 attivata dopo le denunce di Anief, la maggior parte appartiene al comparto istruzione e ricerca (285.993) ovvero 294.385 tra docenti e ATA della scuola, a fronte di soli 4.749 precari nelle funzioni centrali, 9.415 nelle funzioni locali e 869 nella sanità.
Uno su tre i supplenti, più della metà su posti di sostegno (117.420), a fronte di 88.867 insegnanti assunti in organico di diritto, ovvero sul 57% dei posti dell'organico assegnati in deroga per questioni di finanza pubblica. 52.041 sono gli ATA invece con contratti al giugno e al 31 agosto. Complessivamente il numero dei precari utilizzato per l'ordinario funzionamento delle scuole rappresentava il 24% del personale a cui lo Stato nega una progressione di carriera (scatti di anzianità) poi “raffreddata” dopo il ruolo nelle ricostruzioni di carriera, la monetizzazione delle ferie non godute, la stabilizzazione come nel lavoro privato. Soltanto di recente, ha riconosciuto il risarcimento per abuso dei contratti dopo 36 mesi di servizio fino a 24 mensilità ma se riconosciuto da un giudice (DL 131/24).
Ai supplenti brevi e saltuari, qui non conteggiati, era negata anche la voce del salario accessorio (retribuzione professionale docenti e contributo individuale accessorio Ata). “Contro questo abuso e questa palese discriminazione, la nostra associazione sindacale – spiega Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief - è da sempre impegnata vittoriosamente nei tribunali nazionali ed europei con il riconoscimento dei diritti negati: soltanto negli ultimi 20 mesi sono stati restituiti dai giudici a 8mila già precari più di 20 milioni di euro”."
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