L’oscuro lavoro del docente pagato 3-4 euro l’ora e la formazione non retribuita, sono i temi principali toccati dalla Gilda all’incontro con il Ministro Bianchi
È proprio nella giornata di ieri che è stato presentato l'atto d'indirizzo del nuovo contratto del pubblico impiego. Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Fgu-Gilda degli insegnanti, ha aperto il suo intervento in presenza del ministro Bianchi, con le seguenti parole, “un incremento stipendiale irrisorio che si esaurirà molto presto e che non rende affatto merito alla mole di lavoro che grava sulle spalle dei docenti”.
QUANTE LE ORE DI EFFETTIVO LAVORO DEI DOCENTI
Da una recente indagine condotta dall'osservatorio dei conti pubblici è emerso che la media di effettivo lavoro svolto dai docenti è di 36 ore settimanali, il che significa che i docenti vengono pagati 3-4 euro l'ora, si parla di cifre forfettarie che attingono al fondo d'istituto.
"A ciò, continua Di Meglio, si aggiunge il disagio enorme provocato dall’orario di lavoro, che non è continuativo ma sottoposto a un continuo spezzettamento".
AGGIORNARSI HA UN COSTO
Durante l'incontro il coordinatore della Gilda ha anche trattato il tema di aggiornamento e formazione del personale scolastico, sottolineando che, un docente per la sua formazione dovrebbe percepire intorno a 400 euro.
"Anche questo impegno va retribuito. Se nel contratto si stabilisce di inserire 25 ore di aggiornamento per il personale docente, posto che un’ora costa 17 euro più il 24% lordo stato, moltiplicando questa somma per gli 800mila insegnanti in servizio nelle nostre scuole, risulta necessario mezzo miliardo di euro l’anno in più per retribuire la formazione”.
FONDI INSUFFICIENTI
Il coordinatore Di Meglio continua il suo intervento dicendo che, attingere dai fondi attuali significa sia non poter garantire un aumento delle retribuzioni di base e sia non poter realizzare progetti per la scuola.
SANZIONI DISCIPLINARI
Ancora il coordinatore della Gilda ha parlato di sanzioni disciplinari, affermando che: "non devono mai andare ad incidere sulla libertà di insegnamento che deve essere sempre garantita”.
di CARLO VARALLO
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