Sciopero del comparto docente contro l’ennesimo cambiamento dei protocolli anti-Covid, “troppo caos”
A poco più di una settimana dal rientro in classe, avvenuto il 3 gennaio, circa 9000 classi sono state chiuse a causa dei contagi causati dal Coronavirus.
Fin dall’inizio della pandemia, il Governo Francese ha avuto un obiettivo ben preciso riguardo l’istruzione: tenere aperte le scuole.
Il ministro dell’Educazione Nazionale, Jean-Michel Blanquer, si vanta per la “continuità Pedagogica” che ha osservato la Francia più che negli altri Paesi fin dall’inizio della pandemia.
I principali sindacati Francesi, Fsu, Unsa, Cgt, Fo, Sud, si sono mobilitati per organizzare lo sciopero degli insegnanti avvenuto oggi a causa dei continui cambiamenti dei protocolli anti-Covid da parte del Governo. Infatti l’ultima modifica risale a domenica 2 gennaio, a sole poche ore dal rientro in classe dopo le vacanze natalizie.
In tutta risposta, il ministro dell’Istruzione Jean-Michel Blanquer ha detto a BFM TV: “Non si sciopera contro un virus”.
La replica dei sindacati
Lo sciopero è stato indetto non contro “il virus”, ma contro le regole disorganizzate dei test e del tracciamento dei contatti dei contagiati, nonché, “l’aumento del rischio di contagio e la carenza di mascherine per il personale”.
Il governo Francese
“Ci sono dei problemi, sono il primo a riconoscerlo, è difficile, ma lo è in tutti i paesi”. Ha dichiarato il ministro dell’Istruzione.
Come segnalato dal Manifesto, il ministero dell’Istruzione francese ha promesso che
verranno distribuite 55 milioni di mascherine chirurgiche, ma i sindacati chiedono che siano distribuite mascherine di tipo Ffp2, misura in attesa di un parere scientifico.
di CARLO VARALLO
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