C’è anche la pandemia tra gli argomenti affrontati dal Premier Mario Draghi nel discorso che ha tenuto in Senato, mercoledì 15 dicembre, di cui si occuperà il Consiglio europeo questa settimana.
I dati di oggi descrivono un quadro pandemico molto incoraggiante rispetto all’anno scorso, infatti, il totale dei positivi è di oltre 300mila e con meno restrizioni rispetto ai 675 mila dell’anno scorso.
“Dobbiamo essere prudenti, ma ci avviciniamo al Natale più preparati e più sicuri. Questo miglioramento è dovuto soprattutto alla campagna di vaccinazione – spiega il Premier - Nell’arco di un anno in Italia abbiamo vaccinato con due dosi quasi 46 milioni di persone – e oltre 300 milioni in tutta l’Unione europea”.
“È una mobilitazione imponente per cui voglio ringraziare il Servizio Sanitario Nazionale, la Struttura del Commissario per l’Emergenza, la Protezione Civile e tutti, tutti, i cittadini. Oggi in Italia più dell’85% della popolazione sopra i 12 anni ha ricevuto due dosi, e circa il 23% ha fatto anche la terza”.
Alla luce di questi dati il premier incoraggia “ancora una volta chi non si è vaccinato a farlo al più presto e chi ha fatto le prime due dosi a fare la terza appena possibile. Come dimostra un recente studio dell’Istituto Superiore di Sanità, i non vaccinati hanno un rischio di morire 11 volte maggiore rispetto a chi ha ricevuto la seconda dose, e quasi 17 volte maggiore rispetto a chi ha fatto la terza dose”.
“Vaccinarsi è essenziale per proteggere noi stessi, i nostri cari, la nostra comunità – evidenzia ancora il Premier - Ed è essenziale per continuare a tenere aperta l’economia, le scuole, i luoghi della socialità, come siamo riusciti a fare fino ad ora”.
“La variante Omicron dimostra, ancora una volta, l’importanza di frenare il contagio nel mondo per limitare il rischio di pericolose mutazioni. Non saremo davvero protetti finché i vaccini non avranno raggiunto tutti”.
“I governi dei Paesi più ricchi e le case farmaceutiche hanno preso impegni significativi per la distribuzione di vaccini gratis o a basso costo agli Stati più poveri. Dobbiamo dare seguito a queste promesse con maggiore determinazione”.
E ancora: “L’Unione europea ha dichiarato di voler donare 357 milioni di dosi e ne ha consegnate 134 milioni, principalmente tramite il meccanismo COVAX. L’Italia ha allocato 48 milioni e 250 mila dosi e ne ha già consegnate 15 milioni sempre tramite COVAX.
“Dobbiamo accelerare le consegne e dobbiamo aiutare i Paesi beneficiari a superare i problemi logistici e migliorare la capacità di somministrazione – conclude Draghi - E questo direi oggi è l’esigenza più pressante”.
di MARIA SQUILLARO
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