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"Le università sono le casse di risonanza di ciò che accade nel mondo. Al loro interno devono circolare liberamente le idee e si deve avere la libertà esprimere qualsiasi opinione, anche la più radicale. Con un unico limite invalicabile: no alla violenza, verbale e fisica. Chi protesta deve sempre ricordarsi che la sua libertà trova un limite in quella degli altri. In particolare in quella degli studenti che hanno il diritto a formarsi e a usufruire dei luoghi deputati all'insegnamento, ha dichiarato il Ministro Bernini.
Libera manifestazione del pensiero critico non può significare prevaricazione. E chi vuole essere ascoltato deve prima essere disposto ad ascoltare. Per questo tornerò a Pisa per recuperare l'iniziativa bloccata da alcuni collettivi. Impedire ad altri di parlare è fuori dal perimetro democratico e se non insegniamo questo ai nostri studenti siamo cattivi maestri.
Nel momento in cui le proteste diventano un blocco all'attività degli atenei, ha affermato la ministra Bernini, le prime vittime sono gli studenti, a cui viene sottratto un pezzo di futuro. In un mondo così complesso, nel quale devono equilibrarsi tanti diritti e interessi, chi ha il dovere di formare deve fare la propria parte senza paura".
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di LA REDAZIONE
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