Attesa per oggi la quarta e probabilmente ultima udienza del processo a carico dello studente dell’Università di Bologna, accusato precedentemente di istigazione alla violenza e ai crimini terroristici
Oggi a Mansura (Egitto) è prevista la quarta e forse ultima udienza che vede imputato Patrick Zaki, studente all’Università di Bologna.
Fu arrestato il 7 febbraio 2020, all’aeroporto del Cairo dagli agenti dei servizi segreti, nell'intento di tornare in Egitto per fare visita ai parenti. Per circa 24 ore non sono trapelate sue notizie né ai familiari né ai media.
Essendo Zaki uno studente Universitario in Italia, il suo arresto suscitò fin da subito mobilitazioni sia dalla società civile che da quella politica Italiana.
La detenzione terminò l’8 dicembre 2021.
Le prime accuse a suo carico furono l’istigazione alla violenza e ai crimini terroristici, rischiando 25 anni di reclusione. Mentre l’udienza attesa per oggi è incentrata sull’accusa di un suo presunto articolo del 2019 dove Zaki avrebbe discriminato i Cristiani Egiziani con la “diffusione di notizie false dentro e fuori il Paese", con una pena massima di 5 anni di reclusione.
Zaki ha dichiarato ai microfoni dell’Ansa, "In base alla legge egiziana oggi Hoda (la sua legale, ndr) presenterà al giudice tutte le prove e le evidenze e poi aspetteremo la decisione finale”.
La sentenza potrebbe non essere emessa oggi ha dichiarato Zaki ma, “potrebbero volerci alcuni giorni per redigerla", ammettendo di essere comunque preoccupato.
di CARLO VARALLO
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