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TRENTO: NELLA SCUOLA DELL’ INFANZIA SI AVRÀ UN CALENDARIO DI 11 MESI

Immagine del redattore: La RedazioneLa Redazione

A stabilirlo la giunta provinciale di Trento lo scorso 23 dicembre

I componenti della giunta provinciale di Trento, lo scorso 23 dicembre hanno stabilito che la durata dell'anno scolastico della scuola dell’ infanzia sarà di undici mesi a partire dall'anno scolastico 2023/2024.


Ad annunciarlo l’ assessore provinciale all’ istruzione, Mirko Bisesti, il quale ha affermato: “Per il 2023 è prevista la proroga del servizio a luglio, ma nel 2024 si arriverà a un calendario di undici mesi, non dieci, senza la necessità di stabilire un allungamento. In questo modo veniamo incontro a quel 60% di famiglie che ha scelto di usufruire del servizio a luglio“.


Il consigliere della Lega nord e vicepresidente del Consiglio Regionale Roberto Paccher ha attaccato gli insegnanti che hanno criticato la decisione della giunta provinciale:


“Si tratta di un servizio utile gradito dalle famiglie. Babysitteraggio? Accuse? Io le chiamo scuse per non lavorare nel mese di luglio, ne abbiamo sentite tantissime. Sembra che ogni anno ci sia una scusa diversa per non lavorare durante quel mese. Il primo anno si era tirato fuori il problema sicurezza, poi altri ancora. Fa comodo agli insegnanti stare a casa il mese di luglio, pagati, senza lavorare. Noi riteniamo che, visto che percepiscono uno stipendio, è opportuno che vadano a lavorare. Che vadano in piazza perché si chiede loro di fare ciò per cui sono pagati lo trovo davvero singolare”.


A difendere il corpo docente Cisl Scuola : “Stigmatizziamo queste dichiarazioni. Respingiamo al mittente questa narrazione, utile solo a offendere il corpo insegnante, svilendo il ruolo educativo che lo contraddistingue. Siamo offesi e chiediamo pubbliche scuse. Paccher esprime un giudizio negativo verso chi sta legittimamente manifestando il proprio dissenso”.


Quanto deciso dalla giunta provinciale di Trento non trova fondamento nel ruolo della scuola dell’ infanzia che, come sostengono i docenti, non deve essere un luogo dove depositare i propri figli per le proprie esigenze, anche se lavorative. Va sottolineato e ricordato che la scuola dell’ infanzia è una fase educativa molto importante nella vita del bambino, che influisce in maniera significativa sulla sua formazione. È giusto e fondamentale che i bambini non siano sottoposti continuamente a ritmi incessanti. Prima di prendere certe decisioni è importante ascoltare la voce di tutti, soprattutto dei più piccoli.


di ISABELLA CASTAGNA


contatti: redazione@ascuolaoggi.it - info@ascuolaoggi.it


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