Chi può partecipare?

Tra pochi giorni inizieranno le selezioni per accedere agli ambiti corsi di laurea magistrale a ciclo unico di Medicina e Chirurgia, Odontoiatria e protesi dentaria e Medicina veterinaria.
Tra il 13 e il 22 aprile, e poi tra il 15 e il 25 luglio, si svolgeranno i Tolc (test online cisia) per essere ammessi alle iscrizioni 2023/24.
CHI PUÒ PARTECIPARE ?
Ai “Tolc med “ , le nuove selezioni, possono partecipare gli studenti dell’ ultimo o penultimo anno della scuola secondaria di secondo grado, sia italiana che estera, che rilascia il titolo idoneo all’ accesso ai corsi universitari. Possono partecipare anche coloro che sono già in possesso di diploma di scuola secondaria di secondo grado.
Le iscrizioni per la selezione si sono chiuse il 3 aprile alle ore 14:00. Ai candidati è data la possibilità di ripetere il test due volte scegliendo il punteggio migliore per entrare in graduatoria nella sede scelta. Dal 31 luglio al 24 agosto 2023 alle ore 15:00, attraverso il portale Cineca, potranno inserire la domanda con le proprie opzioni.
La pubblicazione della graduatoria nazionale si effettuerà il 5 settembre 2023, in anticipo rispetto agli altri anni per favorire lo scorrimento della graduatoria nazionale e consentire così un buon avvio del nuovo anno accademico 2023- 2024.
Il nuovo test di medicina 2023 sarà così strutturato:
- 7 quiz di comprensione del testo, conoscenze acquisite negli studi – 15 minuti;
-15 quiz di biologia – 25 minuti; 15 quiz di chimica e fisica – 25 minuti; -
13 quiz di matematica e ragionamento – 25 minuti.
Il nuovo test di medicina 2023 durerà 90 minuti.
Per l’ accesso a Medicina ci sono altre novità in arrivo, ad annunciarlo la ministra dell’ Università, Anna Maria Bernini: “Ad aprile terminerà il nostro tavolo di lavoro e si prevede un ampliamento dell’accesso, come ci hanno anticipato, tra il 20 ed il 30 per cento“. Infine ha aggiunto: “Lavoreremo sulle scuole di specializzazione perché non sarebbe giusto e corretto nei confronti degli studenti aprire la porta al corso di laurea e non dare loro l’opportunità di accedere poi ai corsi di specializzazione“.
di ISABELLA CASTAGNA
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