A tal riguardo la scrittrice Susanna Tamaro, intervistata da Vanity Fair, pone l'accento proprio sull'importanza della lettura e sulla necessità di iniziare a leggere i libri fin da...
Alcuni dati dell'OCSE rilevano che la maggior parte degli italiani riesce a comprendere solo testi brevi e non complessi ed è in grado di compiere soltanto operazioni semplici.
A tal riguardo la scrittrice Susanna Tamaro, intervistata da Vanity Fair, pone l'accento proprio sull'importanza della lettura e sulla necessità di iniziare a leggere i libri fin da bambini.
«Penso che quel che leggi da bambino resta per sempre, ti forma, dà i modelli da cui trarre ispirazione. Oggi più che mai i ragazzi ne hanno bisogno: gli orchi esistono ancora, magari non sono pelosi e con un occhio solo. Il mondo è pieno di pericoli. Nel libro Il cerchio magico, del 1995, un mostro prendeva il potere attraverso gli schermi della televisione. Il suo motto era: “Un mondo pulito e obbediente: pancia piena e in testa niente”. Con i libri per ragazzi si rischia di diventare profetici», queste le significative parole della scrittrice.
I dati dell'OCSE rilevano proprio che capiamo poco di quello che leggiamo e ciò potrebbe apparire scoraggiante per uno scrittore.
A tal fine Susanna Tamaro esprime la sua opinione in merito, facendo riferimento anche all'intelligenza artificiale:
«Sì, fra un po’ i libri saranno fatti dall’intelligenza artificiale, anzi forse già lo sono. Gli scrittori stanno diventando inutili, è la fine di un mondo. Però penso che tra i giovani nascerà il bisogno di parole vere, attraverso le quali conoscere la realtà: allora sarà una rinascita. Mi sembra che oggi siamo sommersi dall’intrattenimento, dalle distrazioni, dallo svago. Però un libro è qualcosa che serve anche a riempire un vuoto dell’anima, nutre per tutta la vita. Spero molto nei ragazzi. C’è da fare un bel lavoro nelle scuole, bisogna tornare all’alfabetizzazione».
L'impiego dei dispositivi digitali ha sicuramente modificato le modalità di apprendimento ed i giovanissimi utilizzano sempre più le tastiere dei computer, avendo dimenticato cosa significhi scrivere a mano.
Proprio per tale motivo la scrittrice evidenzia come i giovani dovrebbero tornare a scrivere a mano.
"Essendo anche maestra elementare, è una mia battaglia: tornare a scrivere a mano. Io stessa scrivo a mano i libri. Ho iniziato a usare il computer negli anni Novanta e all’inizio è stato fantastico. Però pian piano il computer ha cominciato a divorare i miei spazi: sostituiva le parole che non conosceva, metteva sottolineature in rosso. Bloccava il mio flusso creativo. Allora circa 7 anni fa l’ho messo da parte e ho ripreso a scrivere a mano, con grande gioia: mi stanco di meno e la mano segue il flusso della parola, come quando si suona il pianoforte», queste le riflessioni di Susanna Tamaro.
di VALENTINA TROPEA