Nessuna via di fuga per i dipendenti statali non muniti di green pass. Nella bozza delle linee guida presentate dal Ministero della Pubblica Amministrazione e da quello della Salute, il dipendente statale che non avrà ancora ottenuto il certificato verde non potrà trovare nessuna scappatoia nello smart working.
Dal 15 ottobre scatterà l’obbligo del green pass per tutti i lavoratori, compresi quelli del settore pubblico, “Non è consentito che il lavoratore permanga nella struttura, anche a fini diversi, o che il medesimo sia adibito a lavoro agile in sostituzione della prestazione non eseguibile in presenza”.
Il lavoratore non potrà nemmeno dichiarare di esserne in possesso quando richiesto ma sarà obbligo mostrarlo.
“Il dipendente pubblico deve esibirlo quando richiesto, altrimenti sarà considerato assente ingiustificato, con la sospensione per quei giorni dello stipendio, quindi dei progressi di anzianità e relativi contributi per la pensione. L’obbligo non varrà solo per i dipendenti, ma anche per i visitatori: «autorità politiche, componenti delle giunte – riportano le linee guida – e delle assemblee delle autonomie locali e regionali”.
Gli unici esenti al green pass sono i cittadini, gli utenti che si recano in ufficio per sbrigare pratiche.
I responsabili degli uffici dovranno predisporre e far rispettare i protocolli di sicurezza, dall’obbligo della mascherina al chiuso, al distanziamento.
Per i controlli, ai dirigenti è permesso predisporre un sistema di tornelli, con accesso automatizzato attraverso la scansione del Green pass. Oppure con controlli a campione, usando l’app Verifica C19, andando a verificare almeno il 30 per cento del personale presente in servizio.