La finta formazione incentivata del DL 36 è in realtà competizione
Francesco Sinopoli, leader Flc-Cgil, in merito al decreto legge 36 approvato dal Senato, ha affermato: “La finta formazione incentivata del DL 36 in realtà è competizione. Il Governo l’ha imposta sottraendo potere alla contrattazione. Come si può pensare che in queste condizioni si possa chiudere il contratto della scuola? In vista della Legge di bilancio il governo deve fare una profonda riflessione e individuare le risorse aggiuntive. Ancora di più perché la scuola ha rifiutato la riforma sul reclutamento. Lo ha confermato lo sciopero del 30 maggio, che è riuscito”.
Secondo Sinopoli, con il DL 36 modificato, nei fatti si mantengono i tagli, che vengono semplicemente spalmati e vi è solo qualche miglioramento sulla parte che riguarda il reclutamento, ma non si può parlare di un buon risultato.
In occasione di un’ assemblea pubblica, in piazza Vidoni, Sinopoli ha ricordato che allo sciopero del 30 maggio ha partecipato il 50% dei lavoratori, ciò significa che il dissenso è notevole. Ora i sindacati uniti sfidano la politica perché sono convinti che la Legge di Bilancio debba dare alla scuola l’ attenzione che le è stata negata, la scuola non può accontentarsi di 100 euro di aumento.
C’è poi la questione della qualità della formazione. Il leader della Flc- Cgil spera in un segnale politico in modo da recuperare il divario tra le retribuzioni della scuola e quelle di altri comparti. Chiede poi il motivo per cui le risorse per il fondo per la valorizzazione professionale sono state utilizzate per altro.
In ultimo, conclude che è necessario fare un’ operazione vera non solo sulle retribuzioni ma anche sul fisco, è palese che c’ è chi paga per tutti, ovvero i pensionati e i lavoratori dipendenti.
di ISABELLA CASTAGNA
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