Ammodernare gli impianti e installare infissi più nuovi
Considerando l’importante aumento dei costi energetici che ha colpito tutte le famiglie e imprese italiane, anche il mondo della scuola - in vista della ripresa delle attività didattiche a settembre - pensa a come fare per riuscire a ridurre i consumi evitando sprechi.
Le spese dei consumi di energia non pesano solamente alle casse della scuola, ma anche a quelle di comuni e province che gestiscono le spese: “dobbiamo innanzitutto pensare a utilizzare gli strumenti più adatti, vale a dire, ad esempio, sostituire tutte le luci di vecchia generazione con quelle al Led. Inoltre dobbiamo assolutamente abituarci all’idea di spegnere la luce nelle aule quando non c’è nessuno. Sembra banale, ma ci sono casi in cui è impossibile perché gli impianti non sono sezionati” dichiara Rusconi, presidente ANP Roma.
Luci
Il problema delle luci interessa la maggior parte delle scuole del Belpaese questo perché è presente un interruttore generale che controlla o un intero piano o alle volte anche un intero edificio: non è dunque possibile decidere di spegnere le luci di una singola aula o area in modo tale da poter risparmiare i consumi.
Riscaldamento
“Dobbiamo abituarci ad abbassare la temperatura di uno o due gradi rispetto al passato, nel rispetto dell’interesse generale. Non sono le scuole a decidere gli orari dell’accensione della caldaia ma i singoli municipi. Potrebbe essere allora utile un confronto con gli enti locali visto che con l’autonomia nell’accensione potremmo tagliare i costi del 30%” dichiara Rusconi.
Segue la linea del presidente ANP anche Cristina Costarelli: “Gli istituti dovrebbero avere l’autonomia di poter accendere e spegnere le caldaie gestendo le singole classi: quella esposta al sole è ovviamente più calda di una in ombra. Inoltre a novembre potrebbe non esserci bisogno di accendere i riscaldamenti tutti i giorni, mentre ad aprile può fare ancora freddo. Dovremmo avere la facoltà di procedere con l’accensione modulare. Dove non serve, si spegne, proprio come facciamo nelle nostre case. Una scuola ha decine di aule e non sono sempre tutte utilizzate nello stesso momento”. Basti pensare alle aule per i corsi pomeridiani extrascolastici, che hanno il riscaldamento attivo anche quando nessuno le usa. Ma sul riscaldamento, probabilmente, ci sarebbe da fare un discorso più ampio: ogni anno, infatti, molte scuole fanno i conti con i guasti alla caldaia. Oltre alla gestione diretta, servirebbe un intervento generale sugli impianti
Lezioni pomeridiane
Riguardo alle lezioni pomeridiane, Costarelli spiega: “Ci stiamo già orientando sull’anticipo delle lezioni pomeridiane alle 14, subito dopo la fine delle lezioni mattutine, per far sì che gli ambienti siano ancora caldi senza la necessità di tenere sempre i riscaldamenti accesi. Di sicuro funziona nelle superiori, per le elementari è più complicato perché le lezioni finiscono alle 16.30. Dobbiamo provvedere inoltre a sostituire gli infissi, perché nelle scuole più datate con le finestre in legno la dispersione è altissima”.
di VALENTINA ZIN
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