Al via #Nonèdamaschio, la nuova campagna di InspirinGirls Italia per smontare lo stereotipo secondo il quale alcuni lavori sono solo “da maschio” o “da femmina”.
Quattro straordinarie role model raccontano alle ragazze come hanno sconfitto gli stereotipi di genere nelle loro professioni. La prima pilota donna della compagnia di bandiera Alitalia, una calciatrice della nazionale di Calcio a 5, un’ingegnera ambientale con la passione per la matematica, una campionessa mondiale di motocross: donne che svolgono con successo professioni tradizionalmente e culturalmente considerate “da uomini”. Modelli e punti di riferimento per le ragazze delle nuove generazioni, che raccontano come sia possibile abbattere i pregiudizi di genere e intraprendere percorsi formativi e professionali, costruendo carriere in ambiti ancora troppo spesso preclusi alle donne.
Dalla ricerca, nella sua prima parte sugli studenti e studentesse delle scuole secondarie di primo grado (un campione di 500 studenti di età̀ compresa tra gli 11 e i 14 anni, iscritti all’anno scolastico 2021-2022) emerge quanto la società mostri alle nuove generazioni una realtà ancora troppo legata ai più tradizionali stereotipi e che sono spesso i genitori a percepire alcune attitudini con una forte connotazione di genere.
“Cambiare la narrazione e diffondere modelli alternativi è cruciale per combattere gli stereotipi e i pregiudizi che influenzano i nostri figli fin da piccoli. Già a 11 anni le ragazze immaginano il loro futuro legato a professioni tradizionalmente femminili o di cura, ad esempio l’insegnante, la veterinaria, la cuoca, e non si immaginano a svolgere professioni che percepiscono più adatte ai maschi quali l’ingegnere, il medico e l’informatico” (dichiara Barbara Falcomer, Direttrice Generale di Valore D. “L’obiettivo della campagna #nonèdamaschio di InspirinGirls – aggiunge – è alimentare i sogni delle ragazze, far loro immaginare che possono fare e diventare quello che desiderano, senza doversi limitare in ruoli predefiniti, possono diventare scienziate, ingegnere, astronaute, possono – anzi devono – sognare in grande!” “È necessario un grande cambiamento culturale e sociale che scardini alla base il gender gap, dobbiamo mettere in campo tutte le azioni possibili a cominciare dal raccontare ai bambini – sin dalla più tenera età – che possono costruire il loro futuro senza modelli predefiniti, serve promuovere percorsi di studio meno stereotipati, come quelli nelle materie scientifiche o STEM. È un impegno che ci deve vedere tutti uniti, affinché le opportunità offerte dalla rivoluzione tecnologica e digitale possano essere colte da un numero sempre maggiore di donne, per un futuro equo e sostenibile”.
di VALENTINA ZIN
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