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Immagine del redattoreLa Redazione

SCUOLA: HA 34 ANNI ED È DIRIGENTE SCOLASTICO GIÀ DA 3 ANNI

SUL PODIO IL PRESIDE VENETO SEGUITO DA UN PIEMONTESE E UNA CALABRESE


Paolo Parolin, il veneto sul podio italiano tra i dirigenti scolastici più giovani d’Italia, seguito da un piemontese e una calabrese, più grandii di solo qualche mese.

Ha 34 anni, ma la sua carriera da dirigente è iniziata già 3 anni fa: il giovane ha insegnato per 8 anni percussioni al Marchesi di Padova, entrando così tra le cattedre alla giovane età di 23 anni.

Il professor Parolin racconta al "Corriere della Sera” com’è iniziato il suo percorso: “in realtà non è che quello di fare il preside fosse un mio sogno nel cassetto ma ho visto che c’era il concorso e quindi ho deciso di provare. Ho studiato, sono passato. C’era naturalmente una graduatoria unica nazionale e così per me, che ero nella prima tranche, si è aperta subito una possibilità ma a Biella. Ho deciso di accettare e andare, era una buona occasione. Per due anni mi sono alzato alle 4 di mattina del lunedì e tornavo alle 20 del venerdì. Sono tornato tutti i weekend dalla mia compagna, le settimane le passavo lì”.


Intanto nel settembre 2021, si presenta l'occasione di tornare in Veneto presso l’Istituto comprensivo Luigi Nono di Mira (VE).

“Devo dire che fare il preside mi piace molto. Ci ho provato anche per vedere come mi sarei trovato. È totalmente un altro mestiere ma è molto interessante. Una cosa mi manca molto: il rapporto con i ragazzi. Ora come ora entro in classe solo per “sgridarli” o per visite ufficiali. Il rapporto di vicinanza con gli studenti invece credo sia la cosa più bella del mestiere. Questo sì, un po’ dispiace” aggiunge il 34enne.


E sul rapporto con i colleghi? Com’è essere preside e confrontarsi con docenti con più esperienza e più anni? Per Parolin l’età e l’esperienza non sono un problema: “quando vedono che c’è impegno non pongono problemi. Non ho avuto difficoltà né in Piemonte né qui. Certo nei primi tempi tutti “ ti studiano” ma è una cosa reciproca, vale sempre per tutti”.


La carriera del preside veneto ha avuto inizio con la Pandemia: considerando che i neo nominati avevano appena iniziato a capire il funzionamento delle scuole, dopo soli pochi mesi, si sono visti entrare in una fase completamente sconosciuta con la predisposizione della chiusura delle scuole a febbraio.

“Il secondo anno le cose sembravano contenute e invece è stata dura nuovamente, infine quest’anno pareva concluso e invece siamo punto e a capo”, aggiunge.


Attualmente le scuole si trovano ancora in una fase critica, specialmente nelle due settimane appena concluse: “So bene che la sanità è certamente messa peggio di noi ma di fatto ha delegato tutta la gestione alle scuole. Abbiamo classi che devono tornare al decimo giorno e tamponi di fine quarantena che si fanno attendere altre settimane. Genitori che chiamano a scuola, per avere informazioni o risposte che noi non abbiamo”, conclude Parolin.

di VALENTINA ZIN

contatti: redazione@ascuolaoggi.it - info@ascuolaoggi.it


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