Al rientro a scuola, i dirigenti hanno segnalato il problema che riguarda i referenti covid, il cui lavoro è insostenibile, perché il carico di mansioni è diventato enorme
Anche se la situazione, al rientro a scuola dopo le vacanze di Natale, è sotto controllo, come afferma il Ministro Bianchi, è emerso un problema che riguarda i docenti referenti covid, che sono sottoposti ad un lavoro incessante, dovuto al fatto che il carico di lavoro è enorme.
Problema segnalato anche dai dirigenti scolastici. In merito la presidente dell’ Associazione nazionale presidi del Lazio, Cristina Costarelli, spiega:”Le procedure di sorveglianza sono molto pesanti. I referenti covid lavorano no-stop, sabato e domenica, al limite dell’insostenibile. Noi dirigenti cerchiamo di fare il possibile per non gravare su di loro. Ma il carico è comunque enorme e tutto questo lavoro viene retribuito con cento euro o poco più lordi a fine anno solo grazie al Fis, il fondo per il salario accessorio gestito dalle scuole“.
Per segnalare il problema, l’ Ancodis, l’ associazione collaboratori presidi si è rivolto al Ministro Bianchi: “È difficile proseguire in tale incarico in quanto esso non si configura più in un ruolo di supporto scolastico per il contenimento del contagio COVID, ma ha assunto proporzioni tali da trasformarsi in un incarico FULL TIME che, in questi ultimi mesi, ha portato a lunghissime giornate lavorative anche nei giorni festivi e in orari serali se non pre notturni".
Secondo il presidente Ancodis, Rosolino Cicero, il ruolo di referente covid ha assunto dei ritmi insostenibili. Poi aggiunge che esistono alcuni limiti oltre i quali non si può andare.
Il ruolo di referente covid va, dunque, rivisto. Una soluzione per risolvere il problema sarebbe quella di individuare altre figure con le quali dividere le mansioni.
di ISABELLA CASTAGNA
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