"Secondo il pedagogista “gli alunni di origine straniera devono restare in classe ed è la scuola che deve essere sollecitata verso una adeguata formazione pedagogica che possa mettere i..."
“Il dispositivo pedagogico più efficace è quello della compresenza con i compagni”: lo ha dichiarato Daniele Novara, in risposta alla proposta del Ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara di prevedere nelle ore scolastiche un docente specializzato dedicato agli stranieri con difficoltà linguistiche. Secondo il pedagogista “gli alunni di origine straniera devono restare in classe ed è la scuola che deve essere sollecitata verso una adeguata formazione pedagogica che possa mettere i docenti di utilizzare le giuste tecniche come la didattica sociale, il lavoro di gruppo, il mutuo insegnamento e la continua reciprocità. Sono i compagni la grande risorsa dei bambini stranieri nell’apprendimento linguistico”.
Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, “se la pedagogia sostiene che anche in presenza di allievi stranieri è prioritario attivare la compresenza degli alunni, il sindacato ribatte che per migliorare gli apprendimenti è indispensabile tornare introdurre una compresenza degli inseganti come e più di prima della riforma Gelmini-Tremonti: come Anief, sono ormai 15 anni che ricordiamo quanto danno ha prodotto la perdita del docente specializzato di inglese alla primaria operante con il collega maestro assegnato normalmente alla classe. Come Anief, riteniamo quella cancellazione, che spazzò via decine di migliaia di cattedre, una delle più deleterie mai praticate da quando si fanno tagli alla scuola”.
“Fa bene il ministro Valditara a volere specializzare degli insegnanti perché si dedichino specificatmente all’integrazione degli studenti stranieri meno avvezzi alla comprensione della lingua italiana: come già avviene con gli insegnanti di sostegno è bene che tuttavia che questi docenti entrino in azione durante le normali attività didattiche, quindi assieme ai colleghi curricolari. Quindi - conclude Pacifico - va bene la compresenza, sia per gli alunni sia per gli insegnanti”.
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di LA REDAZIONE
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