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Pellai, educare i nostri figli a leggere e rileggere i 15 motivi di Giulia Cecchettin che ha scritto sul suo diario

"La Repubblica ha pubblicato i 15 motivi per cui Giulia Cecchettin voleva interrompere la sua relazione con Filippo Turetta. Erano scritti sul suo..."

La Repubblica ha pubblicato i 15 motivi per cui Giulia Cecchettin voleva interrompere la sua relazione con Filippo Turetta. Erano scritti sul suo diario personale e la famiglia di Giulia, ha deciso di renderli pubblici, favorendo un'azione di divulgazione e prevenzione molto importante, che rappresenta anche il mandato della Fondazione che ha il nome di Giulia stessa. Pellai ha condiviso sui social questo importante elenco ed ha sottolineato quindi l'importanza della divulgazione dello stesso.

A seguire l'elenco dei motivi che ci ha lasciato Giulia:

• «Abbiamo litigato per il fatto che non lo avessi fatto venire al compleanno della Elena (la sorella di Giulia, ndr)».

• «Ha sostenuto più volte fosse mio dovere aiutarlo a studiare».

• «Si lamentava quando mettevo meno cuori del solito».

«Necessitava di messaggi molte volte al giorno».

• «Ha idee strane riguardo al farsi giustizia da soli per i tradimenti, alla tortura, robe così».

• «Quando lui ha voglia tu non puoi non averne se no diventa insistente».

• «Non accetta le mie uscite con la Bea e la Kiki».

• «Non accetterebbe mai una vacanza mia in solitaria con maschi nel gruppo».

• «Tendenzialmente i tuoi spazi non esistono».

• «Lui deve sapere tutto, anche quello che dici di lui alle tue amiche e allo psicologo».

• «Durante le litigate dice cattiverie pesanti e quando l’ho lasciato mi ha minacciato solo per farmi cambiare idea…».

• «C’è stato un periodo in cui dopo esserci detti “Buonanotte” mi mandava sticker finché non vedeva che non ricevevo più messaggi per controllare che fossi davvero andata a dormire».

• «Tutto quello che gli dici per lui è una promessa e prova a vincolarti così».

• «Prendeva come un affronto il fatto che volessi tornare a casa prendendo l’autobus alla fermata più vicina e non in stazione».

• «Una volta si è arrabbiato perché scesa dall’autobus volevo fare 5 minuti a piedi da sola mentre lui era da un’altra parte senza aspettarlo».


Questo elenco stilato da Giulia va letto ai nostri figli e figlie, va condiviso con tutti i nostri studenti e studentesse. Serve alle ragazze come rinforzo a tutto quel lavoro di prevenzione della violenza di genere che già sta arrivando – e per fortuna – nelle loro vite e che cerca di mostrare loro in modo chiaro ed evidente come si fa a distinguere una relazione sana da una che non lo è.

Questo elenco deve però essere letto soprattutto con i ragazzi, perché in quei 15 motivi ci sono una serie di comportamenti quotidiani che i nostri figli maschi tendono a mettere in atto, quasi senza accorgersene ripercorrendo copioni amorosi in cui credono che la gelosia e il controllo siano strumenti adeguati a mantenere una relazione. Non sanno nulla di intimità, ma sanno – quasi implicitamente – che l’altro ti possa rimanere accanto perché ogni giorno prescrivi tante piccole cose con cui chiedi di ricevere prove e dimostrazioni continue dell’essere amato.

L’amore non ha bisogno di prove, dimostrazioni, controlli e prescrizioni. Ed è fondamentale che tutti noi questa cosa la diciamo a voce alta alle nostre figlie, ma soprattutto ai nostri figli. Per cui, oggi vale la pena riprendere in mano la lista dei 15 motivi elencati da Giulia Cecchettin e regalarla ai nostri figli maschi, scrivendo in alto questo titolo a lettere cubitali: “QUANDO AMI UNA RAGAZZA, NON FARE MAI – ASSOLUTAMENTE MAI – NESSUNA DI QUESTE COSE”. E vale la pena, anche aggiungere un post-scriptum: se mai nella vita ti capitasse di fare una di queste cose o semplicemente di sentire molto forte e intenso il desiderio di farlo, chiedi immediatamente aiuto. Lo stesso vale per i tuoi amici: se uno racconta che è in questo modo che gestisce la sua relazione amorosa con una ragazza, fermalo e aiutalo a riflettere sul fatto che ciò che sta raccontando può essere tutto, ma non è certamente amore.


di LA REDAZIONE


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