Il discorso del Pontefice all’udienza ai formatori del Seminario Arcivescovile di Milano nel 150° anniversario della rivista “La Scuola Cattolica”
Lo scorso 17 giugno, in occasione del 150esimo anniversario della rivista “La Scuola Cattolica”, Papa francesco, ha ricevuto in udienza i formatori del Seminario Arcivescovile di Milano.
Durante il discorso, il Santo Padre ha evidenziando in particolare i seguenti punti:
La teologia è servizio alla fede viva della Chiesa;
Una teologia capace di formare esperti in umanità e prossimità;
La teologia al servizio dell’evangelizzazione.
Il Papa sottolinea che la comunità ha un gran bisogno di coloro che interpretano la fede, che la traducono per renderla comprensibile anche cambiando linguaggio, ricominciando da zero per ogni generazione, senza mai stancarsi.
“Il Vangelo non manca di ricordarci che il sale può perdere il proprio sapore. E se noi viviamo più o meno tranquilli in mezzo al mondo, senza una sana inquietudine, questo può significare che ci siamo intiepiditi (cfr H. de Lubac, Meditazione sulla Chiesa: Opera Omnia, vol. 8, Milano 1993, 166). Ecco perché abbiamo bisogno di una teologia viva, che dà “sapore” oltre che “sapere”, che sia alla base di un dialogo ecclesiale serio, di un discernimento sinodale, da organizzare e praticare nelle comunità locali, per un rilancio della fede nelle trasformazioni culturali di oggi.”
La perdita di senso
Il Pontefice parla anche di uno dei maggiori malesseri del nostro tempo, ovvero, la perdita di senso e sottolinea l’importanza della teologia in quanto responsabile di stimolare e orientare la ricerca, di illuminare il cammino.
“Insegnare e studiare teologia significa vivere su una frontiera, quella in cui il Vangelo incontra le necessità reali della gente. Anche i buoni teologi, come i buoni pastori, odorano di popolo e di strada”.
di CARLO VARALLO
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