“Il personale Ata della scuola lavora 36 ore a settimana e guadagna poco più di mille euro al mese, una cifra non molto distante dal reddito di cittadinanza: non è più possibile, i livelli stipendiali devono essere adeguati”, ancora di più ora che nel breve periodo il costo della vita ha superato l’8%: lo sostiene Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, all’indomani dell’incontro tenuto dai sindacati all’Aran sulla riforma dell'ordinamento professionale Ata da approvare all’interno del rinnovo contrattuale di categoria, che deve essere rivisto ed integrato tenendo conto di proposte specifiche e mirate a valorizzare un comparto fondamentale per la scuola.
L’INTERVISTA
“Noi – dichiara Pacifico all’agenzia Teleborsa – abbiamo fatto delle proposte specifiche e abbiamo, persino, ricordato che il personale ATA non riceve nemmeno i buoni pasto, i Dsga non possono fare lo straordinario o collocati i part-time. La figura del direttore dei servizi generali amministrativi in realtà è lontanissima da quella, ad esempio, analoga del direttore dei conservatori. C'è un problema grosso e dobbiamo risolverlo ora. Se ne parla da tanti anni ed è arrivato il momento. Abbiamo fatto presente al presidente dell'Aran di cambiare le cose per migliorare la scuola e l’operato dei suoi lavoratori”.
Pacifico è convinto che “dopo quasi cinquant'anni finalmente bisogna adeguare il contratto, rispetto alle nuove mansioni e rispetto al lavoro svolto ogni giorno dal personale Ata, dentro e fuori dalle segreterie, i profili professionali e, quindi, anche i titoli d'accesso. È tempo, inoltre, di introdurre quella progressione di carriera che dopo il decreto legge 80/21 si trova oramai in ogni altra parte della pubblica amministrazione”.
Il sindacalista ha anche ripreso il tema della “formazione del personale: deve essere fatta in orario di servizio – dice Pacifico – perché la formazione deve essere retribuita e finanziata, come per il personale docente al quale viene fornito un bonus dedicato. Dopo trent'anni devono anche essere attivati i coordinatori dei servizi delle segreterie e quelle figure professionali, come gli assistenti alla persona, necessarie per offrire un servizio migliore ai cittadini. Tutto questo partendo da risorse aggiuntive che finora non sono arrivate”.
Anief ha chiesto all'Aran l’attivazione delle figure di Area AS (Collaboratore scolastico addetto ai servizi alla persona) e di Area C (Coordinatore amministrativo e Coordinatore tecnico), già previste dal CCNL 2007-09, ma di fatto mai attivate;
il ripristino della progressione verticale di carriera, di fatto mai stata abolita dalla normativa vigente nel rispetto di quanto sancito dalla Corte Costituzionale con sentenze n. 1/99 e n.194/2002;
l’individuazione di mansionari dettagliati che vadano a sostituire quelli dei precedenti contratti, ormai obsoleti e troppo generici;
la previsione di percorsi interni di formazione per gli assistenti amministrativi che abbiano svolto negli ultimi anni il ruolo di DSGA facenti funzione, che permettano loro di transitare nei ruoli di coordinatore amministrativo e di DSGA, a prescindere dal possesso del titolo di studio;
l’individuazione di criteri univoci di sostituzione del DSGA, che potrà essere sostituito dal coordinatore amministrativo o, in forma volontaria e non obbligatoria, dal personale assistente amministrativo in possesso della seconda posizione economica, con l’attribuzione di una indennità pari al differenziale dei livelli iniziali di inquadramento, per i periodi di sostituzione superiori a quindici giorni;
l’equiparazione del Direttore dei Servizi Generali ed Amministrativi (DSGA) ai Direttori amministrativi delle Accademie e dei Conservatori, col riconoscimento di una adeguata indennità di direzione;
il ripristino dei compensi per lavoro straordinario del DSGA, precedentemente aboliti con la sequenza contrattuale del 25 luglio 2008, che ha modificando l’art. 89 del CCNL ed ha stabilito che al DSGA può essere corrisposta – a carico del fondo di istituto - esclusivamente la quota variabile dell’indennità di direzione che assorbe il compenso per le prestazioni eccedenti;
l’istituzione della Carta ATA per la formazione;
l’attivazione di adeguate modalità di formazione per il personale ATA, (a costo zero per lo Stato);
l’introduzione della figura dell’assistente tecnico, in particolare quello di area AR02 (area informatica), in tutti gli istituti scolastici, non solo negli istituti secondari di secondo grado;
la rimodulazione delle aree, perché così come viene presentata dall’Aran non è assolutamente accettabile, in quanto determina uno scivolamento verso il basso della parte remunerativa al contrario verso l’alto degli impegni e delle responsabilità lavorative. Le attività devono essere calate sul reale, quindi improntate sulla definizione dei diritti, dei doveri e sulla giusta remunerazione, ricordando che attualmente questi dipendenti guadagnano dai 1.050,00 euro ai 1.200,00 euro netti al mese svolgendo 36 ore di lavoro settimanali;
Queste sono le proposte presentate dal giovane sindacato, senza dimenticare le proposte sui titoli di accesso del collaboratore scolastico addetto ai servizi alla persona o addetto alle aziende agrarie o l’attribuzione del buono pasto al personale ATA. “È dal CCNL 2006-09 che non si inserisce in una nuova sequenza contrattuale un aggiornamento approfondito per il settore ATA – ha detto ancora Pacifico –, pertanto per aggiornare il contratto, con lo scopo di valorizzare il personale ATA, bisogna intensificare gli incontri con l’ARAN e soppesare tutte le proposte sindacali per giungere ad un miglioramento sostanziale nel prossimo contratto. L’Anief – ha concluso il presidente Anief – continuerà, come ha sempre fatto, a portare avanti i suoi punti cercando di farli inserire in modo stabile nel prossimo contratto”.
di ISABELLA CASTAGNA
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