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Dal 15 dicembre l’ obbligo vaccinale è esteso a tutto il personale scolastico, compreso quello assente, è esente invece chi risulta sospeso perché in aspettativa per motivi di famiglia, mandato amministrativo, infermità, congedo parentale, dottorato di ricerca e sospensione disciplinare e cautelare, come indicato nella nota 7 dicembre 2021, n.1889.
“Gli esenti dall’ obbligo vaccinale potranno essere chiamati a svolgere altri compiti, senza variazione di retribuzione”. Si precisa : “Il Legislatore, ovviamente, non chiede al dirigente scolastico interventi ‘impossibili’ ma, più semplicemente, che si adottino le misure che, ‘secondo la particolarità del lavoro, l’esperienza e la tecnica, sono necessarie a tutelare’ la salute del personale scolastico”.
Nella nota è specificato che il Dirigente Scolastico, avvalendosi della figura del Responsabile di servizio di prevenzione e protezione e di quella del medico competente,
può valutare la possibilità di far svolgere al personale il ruolo che già ricopre.Se dovesse emergere un rischio elevato, il Dirigente scolastico, con l’ aiuto dei tecnici, può intervenire in modo da ridurre il rischio, consentendo al personale di svolgere il loro compito in condizioni di sicurezza.
Tra i provvedimenti, la nota indica l’ uso di mascherine Ffp2, di visiere professionali paraschizzi, potenziamento di aerazione, l’ utilizzo di aule più ampie con la riduzione del numero degli studenti per classe, in modo che vi sia un maggiore distanziamento.
Il capo dipartimento per il sistema educativo di istruzione e di formazione del Ministero dell’ Istruzione, Stefano Versari si rivolge ai dirigenti:“La realtà di questo tempo ci ha scosso. Più ancora ha scosso i nostri studenti che, pur animati dalla giovanile baldanza, sono in itinere nella costruzione del proprio sé e dunque maggiormente necessitano di accompagnamento nell’introduzione alla realtà. Perciò ognuno di noi, in questo tempo, è chiamato a fare quanto più e meglio può, nello svolgere il compito scolastico cui a diverso titolo è chiamato. In particolare noi dirigenti dello Stato, dirigenti scolastici o del Ministero dell’istruzione”. E poi aggiunge: “La legge è ‘il prerequisito dell’azione amministrativa, la bussola dell’agire civico, l’orizzonte dell’interesse generale… Per diventare dirigenti, al di là di competenze tecniche e professionali specifiche, occorre ascoltare, relazionarsi, confrontarsi, mettersi in gioco. Essere pronti ad assumere rischi e decisioni… occorre anche essere coraggiosi, aperti al cambiamento…'”.
di Isabella Castagna
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